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Gli Universali Linguistici: Un'Introduzione ai Principi Fondamentali del Linguaggio, Assignments of Linguistics

Appunti linguistica generale. Universali linguistici.

Typology: Assignments

2020/2021

Uploaded on 06/15/2021

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GLI UNIVERSALI LINGUISTICI
Le innumerevoli lingue dell’umanità variano moltissimo fra loro, ma non
illimitatamente.
Universali linguistici = le caratteristiche comuni a tutte le lingue. a. Tutte le lingue
accorpano i suoni in segmenti più lunghi (le parole). b. Tutte le lingue accorpano le
parole in enunciati. c. Tutte le lingue sono dipendenti dalla struttura (e non per es.
dall’ordine sequenziale). d. In tutte le lingue ci sono fonemi vocalici e consonantici.
e. Tutte le lingue distinguono in qualche modo le categorie morfologiche di N e V. f.
Tutte le lingue hanno categorie pronominali che esprimono almeno 3 persone e 2
numeri. g. Tutte le lingue dispongono di strumenti per esprimere la categoria del
tempo. h. In tutte le lingue esistono espressioni deittiche. i. In tutte le lingue gli
elementi che esprimono concetti mentalmente collegati risultano collegati
sintatticamente (ad es. l’articolo è sempre vicino al nome che determina).
Universali sostanziali (punto (2)) vs. universali implicazionali: a. Quando una lingua
esprime il duale, esprime anche il plurale. b. Se una lingua ha una distinzione di
genere nella prima persona, ha sempre distinzioni di genere nella seconda o nella
terza persona o in entrambe. c. Se in una lingua il nome precede il dimostrativo,
allora il nome precede anche la frase relativa (ma non necessariamente viceversa). d.
Se l’oggetto segue il nome quando è pronominale, lo segue anche quando è espresso
da un nome pieno (ma non necessariamente viceversa). e. Se una lingua presenta
flessione, presenta anche sempre derivazione. f. Se una lingua esprime la categoria
del genere, esprime sempre anche quella del numero. g. Se in una lingua il verbo
esprime le categorie di persona/modo o di genere, esprime anche quelle di
tempo/modo. h. Se una lingua ha vocali nasali, ha anche sempre vocali orali.
SPIEGARE GLI UNIVERSALI DEL LINGUAGGIO
L’ipotesi di Noam Chomsky: a. A un certo livello di astrazione, tutte le lingue hanno
la stessa grammatica (G. Universale). b. Questo avviene perché tale grammatica
esiste fin dalla nascita in ogni cervello umano. I bambini non devono costruire la
propria lingua a partire dall’esperienza, astraendo regole dagli esempi concreti, ma
riconoscono negli esempi la grammatica che già hanno in testa. L’esperienza serve
solo a settare alcuni parametri binari. Ad es., il bambino sa già che la sua lingua può
essere pro-drop o non pro-drop, e da ciò che sente capisce a che gruppo appartiene.
In questa ipotesi il linguaggio è innato e consiste specificamente in una grammatica.
Nel cervello esiste un modulo dedicato esclusivamente all’apprendimento e alla
gestione del linguaggio.
Altre ipotesi includono invece la capacità di apprendere il linguaggio tra le
caratteristiche innate che permettono di apprendere gli altri sistemi complessi:
funzioni logiche, capacità di memoria e generiche abilità di risoluzione dei problemi.
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GLI UNIVERSALI LINGUISTICI

Le innumerevoli lingue dell’umanità variano moltissimo fra loro, ma non illimitatamente. Universali linguistici = le caratteristiche comuni a tutte le lingue. a. Tutte le lingue accorpano i suoni in segmenti più lunghi (le parole). b. Tutte le lingue accorpano le parole in enunciati. c. Tutte le lingue sono dipendenti dalla struttura (e non per es. dall’ordine sequenziale). d. In tutte le lingue ci sono fonemi vocalici e consonantici. e. Tutte le lingue distinguono in qualche modo le categorie morfologiche di N e V. f. Tutte le lingue hanno categorie pronominali che esprimono almeno 3 persone e 2 numeri. g. Tutte le lingue dispongono di strumenti per esprimere la categoria del tempo. h. In tutte le lingue esistono espressioni deittiche. i. In tutte le lingue gli elementi che esprimono concetti mentalmente collegati risultano collegati sintatticamente (ad es. l’articolo è sempre vicino al nome che determina). Universali sostanziali (punto (2)) vs. universali implicazionali: a. Quando una lingua esprime il duale, esprime anche il plurale. b. Se una lingua ha una distinzione di genere nella prima persona, ha sempre distinzioni di genere nella seconda o nella terza persona o in entrambe. c. Se in una lingua il nome precede il dimostrativo, allora il nome precede anche la frase relativa (ma non necessariamente viceversa). d. Se l’oggetto segue il nome quando è pronominale, lo segue anche quando è espresso da un nome pieno (ma non necessariamente viceversa). e. Se una lingua presenta flessione, presenta anche sempre derivazione. f. Se una lingua esprime la categoria del genere, esprime sempre anche quella del numero. g. Se in una lingua il verbo esprime le categorie di persona/modo o di genere, esprime anche quelle di tempo/modo. h. Se una lingua ha vocali nasali, ha anche sempre vocali orali. SPIEGARE GLI UNIVERSALI DEL LINGUAGGIO L’ipotesi di Noam Chomsky: a. A un certo livello di astrazione, tutte le lingue hanno la stessa grammatica (G. Universale). b. Questo avviene perché tale grammatica esiste fin dalla nascita in ogni cervello umano. I bambini non devono costruire la propria lingua a partire dall’esperienza, astraendo regole dagli esempi concreti, ma riconoscono negli esempi la grammatica che già hanno in testa. L’esperienza serve solo a settare alcuni parametri binari. Ad es., il bambino sa già che la sua lingua può essere pro-drop o non pro-drop, e da ciò che sente capisce a che gruppo appartiene. In questa ipotesi il linguaggio è innato e consiste specificamente in una grammatica. Nel cervello esiste un modulo dedicato esclusivamente all’apprendimento e alla gestione del linguaggio. Altre ipotesi includono invece la capacità di apprendere il linguaggio tra le caratteristiche innate che permettono di apprendere gli altri sistemi complessi: funzioni logiche, capacità di memoria e generiche abilità di risoluzione dei problemi.

Molti universali si spiegano con principi funzionali che operano in tutti i campi d’azione dei viventi. Principi funzionali: a. minimo sforzo (tendenza a erogare il minimo sforzo possibile per ottenere il risultato desiderato). b. facilità di processazione (preferenza per segnali più facili da interpretare, es. alternanza di consonanti e vocali vs. sequenze di sole consonanti). c. economia (es. i dettici). (11) Ulteriore ipotesi per spiegare gli universali (non accertata ma non impossibile): tutte le lingue derivano da un’unica lingua madre, da cui hanno derivato le caratteristiche comuni.