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DIRITTO PRIVATO
Lezione 1 - 21/02/
Che cos’è il diritto privato?
La differenza tra diritto privato e pubblico:
• Pubblico il diritto pubblico vede l’organizzazione dello stato, e il rapporto tra stato e
cittadini, il rapporto tra stato e cittadino vengono trattati in pubblico quando lo stato si
comporta di supremazia
• Privato quando l’amministrazione e lo stato operano sullo stesso piano del cittadinoprivato
si tratta del diritto privato.
I due diritti sono imprescindibili.
Esempio: il proprietario ha il diritto di proprietà pur rimanendo nell’interesse della collettività.
Rendere produttivo il bene significa fare l’interesse pubblico della collettività e l’attività economica di tutti
i soggetti privati va svolta nel rispetto del principio di utilità sociale.
La tutela dell’interesse pubblico coincide con la tutela del soggetto debole, il diritto privato può trovare
attuazione attraverso il rapporto giuridico tra 2 soggetti privati e fornisce il soggetto debole i mezzi
necessari per tutelarsi regole procedurali processo civile giudizio civile
I soggetti che vivono in una condizione unitaria devono regolare i rapporti reciproci, così da riuscirea
relazionarsi e ad soddisfare i propri interessi.
Gli interessi privati sono di due tipi:
• Mantenere l’interesse a conservare un bene della vita che un soggetto vuole mantenere
• Ottenere conseguire un bene della vita che non si ha ma si vuole ottenere
Serve la collaborazione tra individui per ottenere il bene, i diritti ci permettono di conservare oconseguire
i beni della vita
I beni sono quelle utilità che soddisfano un nostro bisogno materiale o esistenziale
2 grandi categorie:
• Diritto privato patrimoniale Ci sono beni suscettibili di valutazione economica, le
immobilizzazioni e gli oggetti. Beni di natura Patrimoniale, posso dargli un prezzo.
• Diritto privato non patrimoniale o diritto delle persone Ci sono i beni della persona chenon
sono suscettibili di valutazione economica, l’onore, la dignità, la serenità, la salute.
Esempi di Danni non patrimoniali: Danno morale/psichici alla persona, sono danni nonpatrimoniali. La vita
non ha valore, si chiamano diritti della personalità.
Dobbiamo concentrarci sul diritto patrimoniale.
Il diritto privato non patrimoniale è molto importante perché tutte le situazioni patrimoniali sono in
funzione alla piena realizzazione della funzione umana, il principio di dignità e il principio di uguaglianza
saranno ampiamente trattati.
La nostra costituzione all’articolo 2 parla del principio di solidarietà, mentre nell’articolo 3 tratta del
principio di uguaglianza. Tutti gli istituti devono essere sempre esaminati con una chiave di lettura tramite
questi 2 principi.
Diritto dei consumi
Tutela del diritto del consumatore: diritto dei consumi
Regole particolari dettate quando a contrarre c’è un consumatore soggetto che agisce al di fuori di
attività professionali, commerciali, industriali, artigianali eventualmente svolte.
Compro lo stesso oggetto – senza P.IVA come privato (regole del consumatore) – con P.IVA finalità
professionali (non compio un atto di consumo).
Ad esempio abbiamo differenza per la garanzia: con P.IVA = 1 anno, senza = 2 anni.
Il diritto privato non può essere applicato senza avere davanti le leggi costituzionali, tutte le normeche lo
compongono sono norme ordinarie che non possono contrastare la costituzione.
La normativa che disciplina questi rapporti tra privati si trova nel codice civile. Il
Codice Civile.
Il codice civile è una raccolta di norme fatta nel 1942 (regio decreto codice non vecchio, ad esempio in
Francia abbiamo il codice napoleonico nel 1804, il codice spagnolo è del 1889 – codice è un sistema non
attuazione), è un codice composto sia dalle norme del diritto privato che dalle leggi collegate (es. codice
del consumo, turismo,…), che sono molte di più rispetto a quelle dettate dal semplicecodice civile. Le
norme hanno il compito di regolare i rapporti tra privati.
Storia del codice e controversia Costituzionale
Il codice civile (legge) non può contrastare con una
normativa comunitaria o con la costituzione e inoltre
deve presentare prova della sua compatibilità con la
carta costituzionale.
Le leggi devono essere lette (interpretate) alla luce delle
fonti di livello superiore.
Se una legge in vigore è in contrasto con una norma di
grado superiore (procedura di dichiarazione di
illegittimità costituzionale), inoltre il giudice deve
disapplicarla.
Norma:
X NON DEVE ESSERE IN CONTRASTO CON LA COSTITUZIONE
9 DEVE ESSERE LETTA IN CONFORMITÀ ALLA COSTITUZIONE E NORMATIVA EUROPEA
Chi controlla?
1. Giudice primo interprete per eccellenza
L’interpretazione è fatta attraverso la rilettura secondo la vigente gerarchia delle fonti
Il codice civile conta più di 3.000 articoli, serve che noi sappiamo orientarci attraverso il codice.
Composizione
Il codice civile è composto da 6 libri, ognuno dei quali regola ambiti e materie diverse. Ogni norma è
contenuta in un articolo, l’articolo è suddiviso in commi. I commi sono praticamente i capoversi del testo,
ogni capoverso corrisponde ad un comma.
Norme
La norma è il comando, tutto quello che facciamo è regolato dal diritto privato.
Tutte le attività e norme di diritto privato sono subordinate al principio di solidarietà ed uguaglianza.
Gli istituti sono un gruppo di norme che regolano una materia, come l’istituto della proprietà o l’istituto
del possesso
Suddivisione del codice civile: il codice civile è suddiviso in 6 libri
- (^) Libro 1 persone e famiglia
- (^) Libro 2 successioni per causa di morte
- (^) Libro 3 proprietà ed altri diritti reali
- (^) Libro 4 obbligazioni (e dei contratti)
- (^) Libro 5 lavoro e lavoro dell’impresa
- (^) Libro 6 tutela dei diritti Carta Costituzionale Fonti comunitarie Legge
Lezione 2 - 23/02/
DISPOSIZIONI PRELIMINARI
- Approvate preliminarmente rispetto al codice stesso
- Incidono sulla legge e sui libri del codice in particolare
- Art. 1 ( Indicazione delle fonti. Sono fonti del diritto:
- le leggi;
- i regolamenti; [3) le norme corporative] abrogato
- gli usi. ora non risponde più alla gerarchia delle fonti, non è più quella del 1942!! Quando andiamo a studiare la legge noi dobbiamo tenere in considerazione che il codice civile va rivisto in considerazione alla costituzione del 1948. Gerarchia delle fonti una fonte inferiore non può contrastare una fonte superiore e deve essere conforme. La legge va letta in conformità con i principi costituzionali. CASO: immissioni propagazioni di fumo, calore, rumore Norma 832 Contenuto del diritto di proprietà Il proprietario ha diritto di godere e disporre delle cose in modo pieno ed esclusivo, entro i limiti e con l'osservanza degli obblighi stabiliti dall'ordinamento giuridico. limitazione del tuo diritto di proprietà: TEORIA DEI LIMITI (ammesse e non ammesse) Norma 844 Immissioni (ammesse e non ammesse) Il proprietario di un fondo non può impedire le immissioni di fumo o di calore, le esalazioni, i rumori, gli scuotimenti e simili propagazioni derivanti dal fondo del vicino, se non superano la normale tollerabilità, avuto anche riguardo alla condizione dei luoghi. Nell'applicare questa norma l'autorità giudiziaria deve contemperare le esigenze della produzione con le ragioni della proprietà. Può tener conto della priorità di un determinato uso. OK: non superano la normale tollerabilità concetto aperto
- Condizione dei luoghi dipende dove svolgi la tua azione (bruciare le potature in zona agricola o cittadina)
- Pre-uso: zona agricola in cui viene costruita una villa e non vuole che nel circondario vengano svolte le attività tipiche del luogo in cui si trova.
- Esigenza produttivistica: il giudice deve contemperare le esigenze di produzione Immissione alta ma l’azienda da lavoro a tante famiglie allora il giudice deve ottemperare la sua decisione.
- Tutela della persona art.2 Costituzione La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
- Tutela della salute art. 32 Costituzione La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.
- Tutela dell’ambiente art 9.2 Costituzione (modifica recente) La Repubblica tutela l’ambiente e l’ecosistema, protegge le biodiversità e gli animali, promuove lo sviluppo sostenibile, anche nell’interesse delle future generazioni Normativa sulle immissioni con la tutela dell’esigenza della produzione, della proprietà e di una priorità specifica attenzione alla tutela della persona, della salute e dell’ambiente: attenzione ai valori della Costituzione e comunitari. Caso ILVA e centrale di Bastardo ENEL (carbone) Raccordo anulare di Roma da 4 a 6 corsie i terreni usati per l’ampliamento diventano prospicenti (con affaccio) alle abitazioni. Veicoli e traffico emettono fumi, rumori, polveri di gomma. Tutto ciò non deve rispondere solo alle esigenze produttive, con molti ricorsi si è giunti all’ottenimento delle barriere phon-assorbenti disapplicando che la normale tollerabilità va ottemperata alle esigenze produttive. Minimetro abbassare la velocità e chiuderlo nelle ore di riposo. Conseguenze della gerarchia delle fonti nell’ordinamento e nell’interpretazione del codice civile NO CONTRASTO NE NORMA NON CONFORME MODIFICA DELLE FONTI o Fonti comunitarie: Direttive devono essere recepite in un termine stabilito Danni morali o ideologici derivano da una nuova chiave di lettura dell’art. 2 voci di danno Carta Costituzionale Fonti comunitarie LeggI Regolamenti Usi e consuetudini
EQUITA’ NON è mai fonte del diritto in ITA solo nel sistema giuridico anglosassone In alcuni casi il giudice agisce secondo equità se c’è una legge specifica che regola il caso secondo equità allora va applicata il giudice agisce sempre secondo legge! Esempio: Art. 1226 Valutazione equitativa del danno: Se il danno non può essere provato nel suo preciso ammontare, è liquidato dal giudice con valutazione equitativa. Danni morali o ideologici tutti i danni vanno risarciti, il giudice deve essere in grado di liquidare quel danno al fine del risarcimento. La seguente legge (fonte e strumento) utilizza l’equità per risolvere la controversia. Capire nel tempo e nello spazio l’efficacia della legge: a) Salvo diversa disposizione entra in vigore 15 gg dopo la pubblicazione in gazzetta ufficiale Art 10 preleggi Inizio dell'obbligatorietà delle leggi e dei regolamenti : Le leggi e i regolamenti divengono obbligatori nel decimoquinto giorno successivo a quello della loro pubblicazione, salvo che sia altrimenti disposto. ATTENZIONE POSSONO ESSERCI DELLE NORME SPECIFICHE CHE POSTICIPANO O ANTICIPANO L’ENTRATA IN VIGORE DELLE LEGGI: (es: anticipata 1 g - > legge finanziaria (legge di bilnacio,…), legge x emergenza) Art 73.3 costituzione Le leggi sono pubblicate subito dopo la promulgazione ed entrano in vigore il quindicesimo giorno successivo alla loro pubblicazione, salvo che le leggi stesse stabiliscano un termine diverso [disp. prel. 10]. I provvedimenti d’urgenza entrano in vigore anche il giorno dopo, mentre alcuni provvedimenti entrano in vigore in un momento successivo, ma deve comunque essere previsto nella legge stessa b) NO EFFICACIA RETROATTIVA Art 11. Preleggi Efficacia della legge nel tempo (NO RETROATTIVAMENTE) : La legge non dispone che per l'avvenire: essa non ha effetto retroattivo. I contratti collettivi di lavoro possono stabilire per la loro efficacia una data anteriore alla pubblicazione, purché non preceda quella della stipulazione. La legge mantiene la sua efficacia fino alla sua abrogazione: Codice del consumatore (pag. 1137) art. 146 (pag. 1202) ABROGAZIONI in maniera espressa vengono elencate tutte le disposizioni che vengono dalle nuove abrogate! art. 12 preleggi Interpretazione della legge: a) Nell'applicare la legge non si può ad essa attribuire altro senso che quello fatto palese dal significato proprio delle parole secondo la connessione di esse, e dalla intenzione del legislatore. Norma che ha subito il forte impatto della nuova gerarchia delle fonti INTERPRETAZIONE LETTERALE quello che emerge dalle sue parole, ma ciò basta? Es. 844 emissione contemperata alle esigenze produttive, si dovrebbe fermare a quello che leggiamo quindi le esigenze produttive avrebbero superato l’importanza della salute. OGGI IL RUOLO DELL’ARITCOLO 12 leggerlo alla luce della nuova gerarchia delle fonti. L’interprete come si comporta? L’articolo 12 primo comma è implicitamente abrogato La lettura è il punto di partenza, il punto d’arrivo è l’interpretazione alla luce della nuova gerarchia delle fonti. Diritto romano diceva la legge chiara non va interpretata “In claris non fit interpretatio” oggi è sbagliato!! L’interpretazione deve essere COSTITUZIONALMENTE ADEGUATA: 2 conseguenze:
- Tutte le leggi vanno interpretate Modalità ASSIOLOGICA - TELEOLOGICA (cioè finalizzata all'attuazione dei valori costituzionali, comprensivi, come si è visto, anche dei valori coerenti e non contrastanti degli ordinamenti ai quali la Costituzione stessa si riferisce.) Se il giudice si trova dinanzi a una norma che contrasta con la costituzione deve disapplicarla: es art. 844.2 contrasto con la tutela della salute disapplica
- Le disposizioni costituzionali sono norme precettive e non programmatiche, vanno direttamente applicate dal giudice. Discrasia della gerarchia processo di attualizzazione del codice Riforma del diritto di famiglia maschilismo del codice riscritto totalmente b) Se una controversia non può essere decisa con una precisa disposizione, si ha riguardo alle disposizioni che regolano casi simili o materie analoghe; se il caso rimane ancora dubbio, si decide secondo i principi generali dell'ordinamento giuridico dello Stato.
IMPORTANTE INTERPRETAZIONE ASSIOLOGICA
L 'interpretazione è pertanto per definizione logico-sistematica e teleologica- assiologica , cioè finalizzata all'attuazione dei valori costituzionali, comprensivi, come si è visto, anche dei valori coerenti e non contrastanti degli ordinamenti ai quali la Costituzione stessa si riferisce.
LIBRO 1 DELLE PERSONE E DELLA FAMIGLIA
Persona fisica capacità e incapacità con le susseguenti declinazioni Capacità della persona fisica: di essere titolare di diritti art. 1 - Capacità giuridica La capacità giuridica si acquista dal momento della nascita [ 22 Cost.]: esce dal grembo e respira in maniera autonoma. Rinvia all’articolo 22 C Nessuno può essere privato, per motivi politici, della capacità giuridica, della cittadinanza, del nome. I diritti che la legge riconosce a favore del concepito sono subordinati all'evento della nascita. (diritti del concepito sono subordinati alla nascita) art. 462 - Capacità delle persone fisiche Sono capaci di succedere tutti coloro che sono nati o concepiti al tempo dell'apertura della successione [ 1 c.c.]. Salvo prova contraria, si presume concepito al tempo dell'apertura della successione chi è nato entro i trecento giorni (gestazione e nascita circa 270 gg) dalla morte della persona della cui successione si tratta. Possono inoltre ricevere per testamento i figli di una determinata persona vivente al tempo della morte del testatore, benché non ancora concepiti [ 784 c.c.]. Art. 320 - Rappresentanza e amministrazione I genitori congiuntamente [ 316 ], …, rappresentano i figli nati e nascituri… Art. 784 - Donazione a nascituri La donazione può essere fatta anche a favore di chi è soltanto concepito [ 462 c.c.], ovvero a favore dei figli di una determinata persona vivente al tempo della donazione, benché non ancora concepiti [ 463 , 785 c.c.]. Fine della capacità giuridica : ��serve la certezza del momento della morte – momento in cui passano i diritti Legislatore si basa sul momento della cessazione delle funzioni encefaliche – accertare il momento del decesso Luca e Francesca sposati senza figli entrambi hanno un nipote, muore Luca i beni vanno a Francesca, poi muore anche lei e tutti i beni vanno al nipote di francesca. Art 4 – Commorienza Quando un effetto giuridico dipende dalla sopravvivenza di una persona a un'altra e non consta quale di esse sia morta prima, tutte si considerano morte nello stesso momento. Non si riesce a capire chi sia morto per primo, allora si considerano morti nello stesso momento. Alcuni diritti passano ma altri si estinguono Diritto alla proprietà passa, ma il diritto alla salute e alla vita si estingue. SITUAZIONI ANOMALE: persone scomparse Istituti che permettono di disciplinare questa situazione SCOMPARSA Titolarità di beni di persone scomparse utilizzando come mezzo di prova le PRESUNZIONI PRESUNZIONI : sono conseguenze che la legge o il giudice trae da un fatto noto per risalire ad un fatto ignorato (art. 2627 esempio)
- Assolute: presunzioni di legge che non ammettono prova contraria
- Relative: presunzioni che ammettono prova contraria (salvo prova contraria…)
- Semplici: sono dal giudice liberamente valutate Es. art. 232 – Presunzione di concepimento durante il matrimonio Si presume concepito durante il matrimonio il figlio nato quando [sono trascorsi centottanta giorni dalla celebrazione del matrimonio e] non sono ancora trascorsi trecento giorni dalla data dell'annullamento, dello scioglimento o della cessazione degli effetti civili del matrimonio.
Problema del curatore Successori e interessati devono far si che il patrimonio, in caso di scomparsa del proprietario si mantenga costante giudice nomina un curatore che adotta i provvedimenti necessari alla conservazione del patrimonio , può essere un familiare o un 3 (farà un rendiconto e andrà pagato). Dal giorno della scomparsa passano 2 anni si passa all’ ASSENZA Art. 49 - Dichiarazione di assenza Trascorsi due anni dal giorno a cui risale l'ultima notizia, i presunti successori legittimi e chiunque ragionevolmente creda di avere sui beni dello scomparso diritti dipendenti dalla morte di lui possono domandare al tribunale competente, secondo l'articolo precedente, che sia dichiarata l'assenza. Art.50 - Immissione nel possesso temporaneo dei beni … 2. Coloro che sarebbero eredi testamentari [ 592 c.c.] o legittimi [ 587 , 565 ], se l'assente fosse morto nel giorno a cui risale l'ultima notizia di lui, o i loro rispettivi eredi [ 479 ] possono domandare l'immissione nel possesso temporaneo dei beni [ 52 ss.] … Possono ora godere dei beni, ma non di disporne (vendita ecc, …) ��l’assente potrebbe ritornare Art. 54 - Limiti alla disponibilità dei beni Coloro che hanno ottenuto l'immissione nel possesso temporaneo dei beni [ 50 ] non possono alienarli, ipotecarli o sottoporli a pegno [ 2784 ], se non per necessità o utilità evidente riconosciuta dal tribunale. Il tribunale nell'autorizzare questi atti dispone circa l'uso e l'impiego delle somme ricavate [ 725 ss. c.p.c.]. L’assente ritorna art 56. - Ritorno dell'assente o prova della sua esistenza : Se durante il possesso temporaneo l'assente ritorna o è provata l'esistenza di lui, cessano gli effetti della dichiarazione di assenza, salva, se occorre, l'adozione di provvedimenti per la conservazione del patrimonio a norma dell'articolo 48. I possessori temporanei dei beni devono restituirli; ma fino al giorno della loro costituzione in mora [ 1219 ] continuano a godere i vantaggi attribuiti dagli articoli 52 e 53 , e gli atti compiuti ai sensi dell'articolo 54 restano irrevocabili. Se l'assenza è stata volontaria e non è giustificata, l'assente perde il diritto di farsi restituire le rendite riservategli dalla norma dell'articolo 53. L’assente non ritorna:
- Si trova il cadavere – certezza apertura della successione – art. 57 – Prova della morte dell’assente
- Non si trova il cadavere – dichiarazione di morte presunta dopo 10 anni MORTE PRESUNTA Art. 58 - Dichiarazione di morte presunta dell'assente Quando sono trascorsi dieci anni dal giorno a cui risale l'ultima notizia dell'assente il tribunale competente secondo l'art. 48 , su istanza del pubblico ministero o di taluna delle persone indicate nei capoversi dell'articolo 50 , può con sentenza [ 56 ] dichiarare presunta la morte dell'assente nel giorno a cui risale l'ultima notizia. In nessun caso la sentenza può essere pronunziata se non sono trascorsi nove anni dal raggiungimento della maggiore età [ 2 ] dell'assente. Può essere dichiarata la morte presunta anche se sia mancata la dichiarazione di assenza [ 49 ]. Con questa dichiarazione gli eredi assumono la piena capacità di disporre liberamente dei beni Art 65 - Nuovo matrimonio del coniuge Divenuta eseguibile la sentenza [ 730 c.p.c.] che dichiara la morte presunta [ 58 ], il coniuge può contrarre nuovo matrimonio [ 68 , 117 c.c.]. In alcune circostanze particolari non devono passare 10 anni! termine abbreviato Art. 60 - Altri casi di dichiarazione di morte presunta Oltre che nel caso indicato nell'articolo 58 , può essere dichiarata la morte presunta nei casi seguenti:
- quando alcuno è scomparso in operazioni belliche alle quali ha preso parte, sia nei corpi armati, sia al seguito di essi, o alle quali si è comunque trovato presente, senza che si abbiano più notizie di lui, e sono trascorsi due anni dall'entrata in vigore del trattato di pace o, in mancanza di questo, tre anni dalla fine dell'anno in cui sono cessate le ostilità;
- quando alcuno è stato fatto prigioniero dal nemico, o da questo internato o comunque trasportato in paese straniero, e sono trascorsi due anni dall'entrata in vigore del trattato di pace, o, in mancanza di questo, tre anni dalla fine dell'anno in cui sono cessate le ostilità, senza che si siano avute notizie di lui dopo l'entrata in vigore del trattato di pace ovvero dopo la cessazione delle ostilità;
- quando alcuno è scomparso per un infortunio e non si hanno più notizie di lui, dopo due anni dal giorno dell'infortunio o, se il giorno non è conosciuto, dopo due anni dalla fine del mese o, se neppure il mese è conosciuto, dalla fine dell'anno in cui l'infortunio è avvenuto [ 61 ]. OPERAZIONI BELLICHE PRIGIONIERO INFORTUNIO
un'impresa commerciale [ 2195 ] senza l'assistenza del curatore, se è autorizzato dal tribunale [ 38 ], previo parere del giudice tutelare [ 344 ] e sentito il curatore [ 394 , 2198 ]. L'autorizzazione può essere revocata dal tribunale su istanza del curatore o d'ufficio, previo, in entrambi i casi, il parere del giudice tutelare e sentito il minore emancipato. Il minore emancipato , che è autorizzato all'esercizio di un'impresa commerciale , può compiere da solo gli atti che eccedono l'ordinaria amministrazione , anche se estranei all'esercizio dell'impresa [ 774 , 2294 ]. Regola generale art. 2 , regole eccezionali art. 390 e art. 397 deroga forte STATO DI INCAPACITÀ
- Soggetto infra-diciottenne che era incapace nonostante abbia raggiunto la maggior età sotto un profilo psico- fisico si trova in uno stato di incapacità.
- Persona pienamente capace, diventa incapace (ictus, demenza, …)
- Persona per sua scelta si trova in uno stato di incapacità (momentaneo o permanente) assume sostanze stupefacenti non ha capacità di discernimento Istituti di protezione dell’incapace proteggere dai 3 in casi di raggiri in che modo: a) Tutelando il soggetto incapace – non ottica punitiva b) Tutelarlo facendo in modo che la tutela stessa non rappresenti per lui un fatto penalizzante (le sue capacità residue devono essere adeguatamente garantite – valorizzare le capacità residue) Ogni situazione deve essere valutata Legge n.6 del 2004 La presente legge ha la finalità di tutelare, con la minore limitazione possibile della capacità di agire, le persone prive in tutto o in parte di autonomia nell’espletamento delle funzioni della vita quotidiana, mediante interventi di sostegno temporaneo o permanente. (valorizzare le capacità residue - riforma)
Lezione 4 - 28 /02/
Istituti a tutela dell’incapace: finalità protettiva – tutela della persona – perfetta visione dell’art. 2
- Interdizione art. 414 - Persone che possono essere interdette Il maggiore di età [ 2 ] e il minore emancipato [ 390 ], i quali si trovano in condizioni di abituale infermità di mente che li rende incapaci di provvedere ai propri interessi, sono interdetti [ 85 , 119 , 193 , 245 , 417 ss., 429 , 2949 n. 1; 40 ; 643 c.p.; 712 c.p.c.] quando ciò è necessario per assicurare la loro adeguata protezione. La finalità è la protezione della persona, che abitualmente ha infermità mentale (qualsiasi persona che ha capacità di agire) e che lo rende incapace di provvedere ai propri interessi. Scatta il provvedimento che necessita un procedimento tempo dobbiamo far si che sia effettivamente sempre tutelato, senza spazi nel tempo art. 416 - Interdizione e inabilitazione nell'ultimo anno di minore età Il minore non emancipato può essere interdetto [ 414 ] o inabilitato [ 415 ] nell'ultimo anno della sua minore età [ 2 ]. L'interdizione o l'inabilitazione ha effetto [ 421 ] dal giorno in cui il minore raggiunge l'età maggiore [ 40 ]. Procedimento molto attento, seppur revocante, mette il soggetto in una situazione di incapacità rimesso all’autorità giudiziaria, che scatta da parte di (art. 417): il soggetto che deve essere interdetto; il coniuge; il convivente, purché la convivenza sia stabile; i parenti entro il quarto grado (figli, fratelli, padre, zii, nonni, bisnonni, nipoti e pronipoti) Come? Art. 419 - Mezzi istruttori e provvedimenti provvisori Non si può pronunziare l'interdizione o l'inabilitazione senza che si sia proceduto all'esame dell'interdicendo o dell'inabilitando. Il giudice può in questo esame farsi assistere da un consulente tecnico. Può anche d'ufficio disporre i mezzi istruttori utili ai fini del giudizio, interrogare i parenti prossimi [ 77 ] dell'interdicendo o inabilitando e assumere le necessarie informazioni. Dopo l'esame, qualora sia ritenuto opportuno, può essere nominato un tutore provvisorio all'interdicendo o un curatore provvisorio all'inabilitando [ 422 , 424 , 427 ; 681 , 716 , 717 , 719 c.p.c.]. Da quando ha effetto? Art. 421 - Decorrenza degli effetti dell'interdizione e dell'inabilitazione L'interdizione [ 414 ] e l'inabilitazione [ 415 ] producono i loro effetti dal giorno della pubblicazione della sentenza, salvo il caso previsto dall'articolo 416. PROVVEDIMENTO DURATURO, RIGIDO, DEFINITIVO (a meno che la persona riacquista l’abilità – provvedimento protettivo) – art. 422 - Cessazione del tutore e del curatore provvisorio Nella sentenza che
rigetta l'istanza d'interdizione [ 414 ] o d'inabilitazione [ 415 ], può disporsi che il tutore o il curatore provvisorio [ 419 ] rimanga in ufficio fino a che la sentenza non sia passata in giudicato [ 324 c.p.c.]. ORDINARIA O STRAORDINARIA AMMINISTRAZIONE in caso di interdizione vietati sia atti di ordinaria che straordinaria amministrazione
- Inabilitazione – divieto a compiere atti straordinari VALUTAZIONE DEI SOGGETTI Art. 415 - Persone che possono essere inabilitate Il maggiore di età infermo di mente, lo stato del quale non è talmente grave da far luogo all'interdizione [ 414 ], può essere inabilitato [ 166 , 193 , 429 ; 40 ; 712 c.p.c.]. − Stato di infermità mentale tale da non dichiarare l’interdizione Possono anche essere inabilitati coloro che, per prodigalità [ 776 ] o per abuso abituale di bevande alcooliche o di stupefacenti(2), espongono sé o la loro famiglia a gravi pregiudizi economici. − Chi abusa di sostanze alcoliche o stupefacenti – no punizione, ma tutela – solo se espone sé stesso o la famiglia a gravi pregiudizi economici − Eccesso di prodigalità – donazioni che solo se espongono sé stesso o la famiglia a gravi pregiudizi economici Possono infine essere inabilitati il sordo e il cieco dalla nascita o dalla prima infanzia, se non hanno ricevuto un'educazione sufficiente, salva l'applicazione dell'articolo 414 quando risulta che essi sono del tutto incapaci di provvedere ai propri interessi. − Ciechi o sordi che non abbiano avuto un’educazione suff. QUANDO per minore – art. 416 (vedi su interdizione) - il soggetto ha un po' di capacità e quindi la sentenza di inabilitazione va ad incidere solo su atti di straordinaria amministrazione Qui non abbiamo il tutore, ma il curatore che va a completare la volontà di quella persona – assiste l’inabilitato - per atti di straordinaria amministrazione. Art. 429 - Revoca dell'interdizione e dell'inabilitazione riacquisizione delle piene capacità Quando cessa la causa dell'interdizione [ 414 ] o dell'inabilitazione [ 415 ], queste possono essere revocate su istanza del coniuge, dei parenti entro il quarto grado [ 74 , 76 ] o degli affini entro il secondo grado [ 78 ], del tutore dell'interdetto [ 424 ], del curatore dell'inabilitato o su istanza del pubblico ministero. Il giudice tutelare deve vigilare per riconoscere se la causa dell'interdizione o dell'inabilitazione continui. Se ritiene che sia venuta meno, deve informarne il pubblico ministero [ 750 c.p.c.]. Se nel corso del giudizio per la revoca dell'interdizione o dell'inabilitazione appare opportuno che, successivamente alla revoca, il soggetto sia assistito dall'amministratore di sostegno, il tribunale, d'ufficio o ad istanza di parte, dispone la trasmissione degli atti al giudice tutelare. Art. 423 - entrambi i provvedimenti devono avere pubblicità affinché i terzi ne abbiano conoscenza – Pubblicità Il decreto di nomina del tutore o del curatore provvisorio [ 419 ] e la sentenza d'interdizione [ 414 ] o di inabilitazione [ 415 ] devono essere immediatamente annotati a cura del cancelliere nell'apposito registro [ 48 , 49 ] e comunicati entro dieci giorni all'ufficiale dello stato civile per le annotazioni in margine all'atto di nascita [ 430 , 42 ]. Per atti fatti sopra la propria capacità – l’atto viene annullato – art. 427 - Atti compiuti dall'interdetto e dall'inabilitato Nella sentenza che pronuncia l'interdizione o l'inabilitazione, o in successivi provvedimenti dell'autorità giudiziaria, può stabilirsi che taluni atti di ordinaria amministrazione possano essere compiuti dall'interdetto senza l'intervento ovvero con l'assistenza del tutore, o che taluni atti eccedenti l'ordinaria amministrazione possano essere compiuti dall'inabilitato senza l'assistenza del curatore. Gli atti compiuti dall'interdetto dopo la sentenza di interdizione [ 421 ] possono essere annullati su istanza del tutore, dell'interdetto o dei suoi eredi o aventi causa. Sono del pari annullabili gli atti compiuti dall'interdetto dopo la nomina del tutore provvisorio [ 419 ], qualora alla nomina segua la sentenza di interdizione. Possono essere annullati su istanza dell'inabilitato o dei suoi eredi o aventi causa gli atti eccedenti l'ordinaria amministrazione fatti dall'inabilitato, senza l'osservanza delle prescritte formalità, dopo la sentenza d'inabilitazione o dopo la nomina del curatore provvisorio, qualora alla nomina sia seguita l'inabilitazione. Per gli atti compiuti dall'interdetto prima della sentenza d'interdizione o prima della nomina del tutore provvisorio si applicano le disposizioni dell'articolo seguente.
Lezione 5 - 02 /0 3 /
Art. 2043 - Risarcimento per fatto illecito Qualunque fatto doloso o colposo, che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno [ 2058 ]. Seppur da interpretare secondo costituzione – nessuna responsabilità senza colpa , solo per chi è capace di intendere e di volere gli altri non sono in grado di comprendere se l’azione è contraria alla legge (no discernimento) Principio di responsabilità extracontrattuale – soggetto sottostato stupefacente danneggia un bene altrui Responsabilità + colpevolezza + nessuna responsabilità senza colpa Nessuno può cagionare danni + nessuna responsabilità senza colpa Esempio conducente Esce di strada perché colpito da un malore uccide una persona Esce di strada per disattenzione uccide una persona Il risarcimento (che il legislatore deve garantire) scaturisce dalla responsabilità (che è caratterizzata dalla colpevolezza – negligenza) Il problema viene risolto dall’ IMPUTABILITÀ – lo stato di incapacità è dipendente dalla colpa di chi ha cagionato il danno? Se non vi è capacità di intendere e di volere (involontaria) non vi è nemmeno la colpevolezza Art. 2046 - Imputabilità del fatto dannoso Non risponde delle conseguenze del fatto dannoso chi non aveva la capacità d'intendere o di volere al momento in cui lo ha commesso, a meno che lo stato d'incapacità derivi da sua colpa [ 2047 ; 87 c.p.]. si è posto volontariamente ad essere incapace Rilevanza dell’incapacità di intendere e di volere: illecito - chi cagiona lo stato di imputabilità con la propria colpa No ambito della tutela dell’incapace, ma tutela degli interessi danneggiati. o Danno fatto da un minorenne (incapace) i genitori (o tutori) devono risarcire. o Se il danno è causato da un’ incapace in questo caso chiama in causa il sorvegliante , che dovrà risarcire il danno (art. 2046-2048) – il sorvegliante non ha svolto bene il suo compito verso l’incapace e quindi deve risarcire il danno. o Se il danno viene fatto da una persona la sua capacità di intendere e di volere non è divenuta meno per cause volontarie (malore, ecc, …) NON è imputabile.
- Interdizione legale – scatta per legge senza procedimento automaticamente, in quanto, consegue da sentenza penale. Essa, infatti, è comminata dall’ordinamento in caso di condanna penale all’ergastolo o a condanna alla reclusione per un periodo non inferiore a 5 anni. In questo caso, inoltre, il soggetto ha piena capacità di ricevere atti giuridici, di compire atti a carattere non patrimoniale e poter fare testamento. Essa inoltre ha carattere sanzionatorio e non protettivo. Inoltre, possono chiedere l’annullamento degli atti da lui compiuti qualunque interessato (cd. Annullabilità assoluta). Gli atti compiuti dall’interdetto sono annullabili, ad istanza del tutore, dell’interdetto o degli eredi o aventi causa. L’azione si prescrive in 5 anni. Lo stato di incapacità è dipendente dalla colpa di chi ha cagionato il danno? (volontario??)
Diritti della persona in quanto tale: diritti della personalità
Seguono regole diverse extra codice civile (idea costruttivistica) – livello costituzionale (idea personalistica) Proprietà o Valenza erga omnes verso tutti o Inalienabili o Intrasmissibili o Imprescrivibili: non vi è la prescrizione del diritto a fronte del suo non esercizio o Sempre legati alla persona Teoria monistica e teoria contrattuale Elencati (numero chiuso) oppure sono un numero indefinito, non è nessuno dei due, noi dobbiamo tenere presente le tante sfaccettature della personalità art. 2 – chiave per comprendere la tutela dei diritti della personalità e il sistema stesso - La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo [ 4 , 13 ss.], sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità [ 18 , 19 , 20 , 29 , 39 , 45 , 49 ; c.c. 14 ss., 2247 ss.], e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale [ 4 , 23 , 41 - 44 , 52 - 54 ; c.c. 834-839, 1175, 1176, 1900 3]. Diritto alla riservatezza – sembrerebbe bloccare qualsiasi intromissione, ma alle volte ci si scontra con il diritto all’informazione, perché magari a seguito di una scelta di alcune persone (diventare politico, personaggio di spicco, …) il diritto all’informazione si scontra con quello per la mia riservatezza. Art. 5 CC - Atti di disposizione del proprio corpo Gli atti di disposizione del proprio corpo sono vietati quando cagionino una diminuzione permanente della integrità fisica, o quando siano altrimenti contrari alla legge ( 579 c.p.), all'ordine pubblico o al buon costume ( 32 Cost.). Se l’atto non incide in termine di usura, ma la donazione di un organo (es. un rene da 2 si passa a 1) entra il gioco un principio costituzionale fondamentale – principio di solidarietà – non mina la vita del donante Servitù di passaggio : La servitù di passaggio è il diritto reale di godimento che consente al titolare di un fondo di passare su un fondo altrui per accedere al proprio. Il diritto di servitù costituisce un peso a carico del fondo altrui, detto “fondo servente”, per l'utilità del “fondo dominante”. Art. 1052 - Passaggio coattivo a favore di fondo non intercluso Le disposizioni dell'articolo precedente si possono applicare anche se il proprietario del fondo ha un accesso alla via pubblica, ma questo è inadatto o insufficiente ai bisogni del fondo e non può essere ampliato. Il passaggio può essere concesso dall'autorità giudiziaria [ 2643 nn. 4 e 14, 2932 ] solo quando questa riconosce che la domanda risponde alle esigenze dell'agricoltura o dell'industria. Eccezione di costituzionalità: persona con handicap ha una pendenza per uscire da casa propria, quindi una difficoltà, ma il lato nord confina con una proprietà altri che permetterebbe un passaggio confortevole. Inizio dell’azione giudiziaria ai sensi dell’art. 1 052, il vicino non vuole dare il passaggio (appellandosi al 2 comma: solo esigenze agricoltura o industria) per l’interpretazione letterale, il giudice solleva l’incidente di costituzionalità perché non tutela la persona 10 maggio 1999 – sentenza della Corte Costituzionale che dà ragione alla persona con handicap (art. 2 tutela della persona). La corte costituzionale nel 2021 si è occupata del limite del diritto all’abitazione:
- Esecuzioni immobiliari sospese fino a luglio 2021
- Sfratti sospesi fino al dicembre 2021 I primi interventi sono legittimi, ma i secondi (proroghe) limitano il diritto alla proprietà troppa tutela del diritto all’abitazione e poca rispetto a quello del singolo che ha affittato la casa – situazione peggiore della pandemia è passata. Diritti che si estinguono con la morte Principio di uguaglianza
Art. 30 C – diritti e doveri dei coniugi e dei figli - È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio. Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti. La legge assicura ai figli nati fuori del matrimonio ogni tutela giuridica e sociale, compatibile con i diritti dei membri della famiglia legittima. La legge detta le norme e i limiti per la ricerca della paternità. Art. 147 - Doveri verso i figli Il matrimonio impone ad ambedue i coniugi l'obbligo di mantenere, istruire, educare e assistere moralmente i figli, nel rispetto delle loro capacità, inclinazioni naturali e aspirazioni, secondo quanto previsto dall’articolo 315 bis [ 107 , 155 , 279 , 330 , 333 ; 30 Cost.; 570 - 572 c.p.]. Art. 144 - Indirizzo della vita familiare e residenza della famiglia I coniugi concordano tra loro l'indirizzo della vita familiare e fissano la residenza della famiglia secondo le esigenze di entrambi e quelle preminenti della famiglia stessa [ 29 Cost]. A ciascuno dei coniugi spetta il potere di attuare l'indirizzo concordato. Art. 143 bis – Cognome della moglie - La moglie aggiunge al proprio cognome quello del marito e lo conserva durante lo stato vedovile, fino a che passi a nuove nozze [156 bis, 328 ]. Una volta doveva acquisire il cognome del marito e eliminare quello da nubile. Cognome dei figli legge in parlamento per il superamento della situazione attuale Legge 20 maggio 2016 – unioni civili
Lezione 7 - 03 /0 3 /
Diritto alla riservatezza Sentenza - Cassazione civile sez. I - 17/09/2020, n. 19328 - LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE (giudice di legittimità invio al giudice di merito=tribunale) ORDINANZA sul ricorso 28107/2015 proposto da: Inps, contro M.P.L., avverso la sentenza n. 1792/2015 del TRIBUNALE di LATINA, depositata il 09/09/2015; FATTI DI CAUSA
- M.P.L. ha impugnato dinanzi al Tribunale di Latina il provvedimento del Garante per la protezione dei dati personali (di seguito: semplicemente Garante) con cui era stato respinto il reclamo da essa proposto per lamentare l'illecito trattamento di propri dati personali e sensibili commesso ai suoi danni dalla Dirigente della sede INPS di Latina. La ricorrente ha dedotto la nullità e l'ingiustizia del provvedimento del Garante, chiedendone l'annullamento, l'accertamento dell'illegittimità del trattamento dei propri dati personali e la condanna dell'INPS e dello stesso Garante per la protezione dei dati personali al risarcimento dei danni. Il Tribunale di Latina ha annullato il provvedimento del Garante per la protezione dei dati personali, ha accolto parzialmente la domanda risarcitoria, condannando l'INPS a pagare.
- Avverso la predetta sentenza, ha proposto ricorso per cassazione l'INPS, svolgendo quattro motivi. RAGIONI DELLA DECISIONE (4 motivi)
- Con il secondo motivo di ricorso 2.1. L'INPS critica in tal modo la decisione impugnata anche con riferimento alla ritenuta violazione della disciplina del trattamento dei dati personali da parte dell'Ente pubblico datore di lavoro della Dott.ssa M. Secondo il ricorrente, la gestione dei dati relativi alla sig.ra M. era avvenuta nel rispetto del D.Lgs. n. 196 del 2003, per scopi determinati e nello svolgimento delle funzioni istituzionali. L'affermazione che la materiale gestione dei documenti contenenti i dati personali sia stata affidata a soggetti non legittimati e privi di ruolo di responsabile e incaricato del trattamento è stata fondata su di un presupposto errato, ossia che presso la sede di Latina non fosse stata istituita la figura dell'incaricato risultava invece da apposito elenco figurava il nome di Stefanile Anna, ossia dell'addetta alla segreteria del dirigente che aveva provveduto materialmente alla consegna della nota. Inoltre, dall'ordine di servizio risultava che la predetta S.A. era preposta ad occuparsi della notifica e della conservazione di tutti gli atti della segreteria del personale e del dirigente ed era addetta all'archivio fascicoli del personale. La censura appare fondata. Il Tribunale ha correttamente qualificato le informazioni relative alla revoca della sig.ra M. dalla posizione di responsabile dell'Area Pensioni presso la sede di Latina dell'INPS come "dati personali". Tanto premesso, secondo il Tribunale, la persona che aveva trasmesso l'atto alla sig.ra M. non rivestiva la posizione di incaricato al trattamento, tali affermazioni contengono vari errori. In primo luogo, dal documento n. 6 del fascicolo di primo grado INPS risulta l'esistenza - negata dal Tribunale - di un elenco di soggetti incaricati al trattamento dei dati. L'ordine di servizio relativo ai compiti assegnati al personale attribuisce alla predetta S.A. non solo il compito di provvedere alla spedizione e curare la notifica della corrispondenza della segreteria del personale e del Dirigente, ma anche le mansioni di provvedere alla conservazione di atti e corrispondenza e di curare l'archivio dei fascicoli del personale, incarichi questi che implicano necessariamente l'accesso cognitivo al contenuto degli atti conservati e archiviati. Per ravvisare l'illecito lamentato dalla ricorrente sig.ra M. il Tribunale avrebbe dovuto accertare che la lettera contenente i dati personali in questione fosse stata incautamente resa
accessibile ad un soggetto diverso da quello abilitato al trattamento dei dati, alla sua notificazione, conservazione e archiviazione: accertamento doveroso, non compiuto dalla sentenza impugnata.
- Con il quarto motivo di ricorso principale 4.1. L'INPS sostiene che per potersi apprezzare una lesione ingiustificabile in tema di dati personali non è sufficiente la mera violazione ma occorre una violazione sensibilmente offensiva. Nella fattispecie mancava in concreto la prova della gravità della lesione e della serietà del danno. 4.2. Il quarto motivo (erroneamente classificato quinto nel controricorso della sig.ra M.) riguarda la risarcibilità del danno non patrimoniale da illecito trattamento dei dati personali ai sensi del D.Lgs. n. 196 del 2003, art. 15. L'orientamento giurisprudenziale più recente, condiviso anche dal Tribunale di Latina e conforme agli indirizzi di questa Corte, riconduce l'illecito trattamento di dati personali ad un'ipotesi di responsabilità oggettiva Pertanto, il danneggiato che lamenti la lesione dell'interesse non patrimoniale può limitarsi a dimostrare l'esistenza del danno e del nesso di causalità rispetto al trattamento illecito, mentre spetta al danneggiante titolare del trattamento, eventualmente in solido col responsabile, dimostrare di aver adottato tutte le misure idonee per evitare il danno. Il danno non patrimoniale pur determinato da una lesione del diritto fondamentale alla protezione dei dati personali non si sottrae alla verifica della gravità della lesione e della serietà del danno (quale perdita di natura personale effettivamente patita dall'interessato), sicché determina una lesione ingiustificabile del diritto non la mera violazione delle prescrizioni poste dall'art. 11 del codice della privacy ma solo quella che ne offenda in modo sensibile la sua portata effettiva. Il relativo accertamento di fatto è tuttavia rimesso al giudice di merito. Il titolare del trattamento, per non incorrere in responsabilità deve dimostrare che l'evento dannoso non gli è in alcun modo imputabile e non può limitarsi alla prova negativa di non aver violato le norme (e quindi di essersi conformato ai precetti), ma occorre la prova positiva di aver valutato autonomamente il rischio di impresa, purché tipico, cioè prevedibile, e attuato le misure organizzative e di sicurezza tali da eliminare o ridurre il rischio connesso alla sua attività. 4.3. La pronuncia impugnata non si è sottratta alla corretta applicazione dei principi illustrati. Ciò ha condotto il Tribunale a ravvisare un danno non patrimoniale da sofferenza morale ritenuto dimostrato sulla base di un ragionamento presuntivo fondato su regole di esperienza. Il Tribunale ha fatto leva sulla massima di esperienza secondo cui dalla diffusione di valutazioni negative relative al proprio operato professionale normalmente scaturisce sofferenza morale dell'interessato. 4.4. Naturalmente anche l'entità del pregiudizio dovrà essere rivista alla luce dell'accoglimento del secondo motivo e del possibile ridimensionamento oggettivo dell'illecito in sede di giudizio di rinvio. In accoglimento quindi del secondo motivo di ricorso principale, la sentenza impugnata deve essere cassata con rinvio al Tribunale di Latina in diversa composizione. P.Q.M. (per questi motivi) La Corte accoglie il secondo motivo di ricorso principale, respinto il primo, inammissibile il terzo, respinto il quarto nei sensi di cui in motivazione, cassa la sentenza impugnata in relazione al motivo accolto e rinvia al Tribunale di Latina, in diversa composizione, anche per le spese del giudizio di legittimità. Il diritto alla riservatezza diritto di ciascuna persona ad evitare che ci siano delle ingerenze per la propria persona diritto della tutela dei dati personali trattamento dei dati personali
- aspetto negativo limite alla libertà (diritto di informazione)
- aspetto dinamico al soggetto interessato vengono riconosciuti dei diritti per evitare che i propri dati vengano esposti
- fonti interne no CC, codice penale (disposizioni generali – tutela della riservatezza (es. domicilio)), costituzione (superamento della teoria agonistica) – art. 2 i diritti della personalità hanno punto di partenza qui, codice sulla privacy (decreto leg. 2003 – modifica 2018 a seguito del regolamento comunitario) art. 8 CEE – fonti sovranazionali comunitario – reg. 379 del 2016, vincolante da maggio 2018 Dato personale : tutti i dati che possono ricondurre direttamente o indirettamente alla persona
- identificativi: CF indiretto, nome diretto
- dati giudiziari: condizione della persona (reati e pene)
- dati sensibili: info che attengono alla sfera intima della persona (orientamento sessuale, religione, salute) conciliare la tutela della riservatezza con lo svolgimento della vita comune - graduazione della tutela dei vari dati personali protezione ma non divieto trattamento dei dati personali archiviare o trasferire dati della persona interessata (persona fisica), titolare (p. fisica o giuridica - quali dati), responsabile (procede al trattamento) EU RGPD "Principi applicabili al trattamento di dati personali" Art. 5 – I dati personali sono:
- I dati personali sono: a) trattati in modo lecito, corretto e trasparente nei confronti dell'interessato («liceità, correttezza e trasparenza»); b) raccolti per finalità determinate, esplicite e legittime, e successivamente trattati in modo che non sia incompatibile con tali finalità; un ulteriore trattamento dei dati personali a fini di archiviazione nel pubblico interesse, di ricerca scientifica o storica o a fini statistici non è, conformemente all'articolo 89, paragrafo 1, considerato incompatibile con le finalità iniziali («limitazione della finalità»);
Su questo non si transige! Art. 143 - Diritti e doveri reciproci dei coniugi - Con il matrimonio il marito e la moglie acquistano gli stessi diritti e assumono i medesimi doveri [ 151 , 160 , 316 ; 29 , 30 Cost.]. Dal matrimonio deriva l'obbligo reciproco alla fedeltà, all'assistenza morale e materiale [ 146 ], alla collaborazione nell'interesse della famiglia e alla coabitazione [ 107 , 146 ; 570 c.p.]. Entrambi i coniugi sono tenuti, ciascuno in relazione alle proprie sostanze e alla propria capacità di lavoro professionale o casalingo, a contribuire ai bisogni della famiglia [ 146 , 186 , 193 ]. Art. 160 - Diritti inderogabili Gli sposi non possono derogare né ai diritti né ai doveri previsti dalla legge per effetto del matrimonio. Quali tipi di regime patrimoniale scelto: A. comunione convenzionale - comunione legale è comunione ordinaria? NO (ordinaria – il bene va intestato a tutti e due – co-intestazione del bene anche al di fuori del matrimonio (compro una macchina con dei miei amici), legale – bene diventa di tutti e due anche se intestato a uno solo - matrimonio) B. fondo patrimoniale C. separazione dei beni prima del 1975 in assenza di scelta vi era la separazione dopo il 1975 comunione dei beni La scelta è fatta al momento del matrimonio, ma non è immodificabile (previo comune accordo) attraverso una convenzione matrimoniale – art. 162 - Forma delle convenzioni matrimoniali Le convenzioni matrimoniali [ 159 , 167 ss., 215 ss.] debbono essere stipulate per atto pubblico [ 2699 ] sotto pena di nullità [ 1350 ]. La scelta del regime di separazione [ 215 ] può anche essere dichiarata nell'atto di celebrazione del matrimonio [ 130 ]. Le convenzioni possono essere stipulate in ogni tempo, ferme restando le disposizioni dell'articolo 194. Le convenzioni matrimoniali non possono essere opposte ai terzi quando a margine dell'atto di matrimonio non risultano annotati la data del contratto, il notaio rogante e le generalità dei contraenti, ovvero la scelta di cui al secondo comma. Forma e pubblicità delle convenzioni matrimoniali : Forma: libera a meno che la legge non stabilisca diversamente
- Atto scritto
- scrittura privata autenticata notaio accerta la paternità delle firme apposte
- atto pubblico pubblico ufficiale redige l’atto, da indicazione notarile con le volontà delle parti. Convenzioni matrimoniali – atto pubblico con testimoni – art. 163 - Modifica delle convenzioni Le modifiche delle convenzioni matrimoniali, anteriori o successive al matrimonio, non hanno effetto se l'atto pubblico [ 2699 ] non è stipulato col consenso di tutte le persone che sono state parti nelle convenzioni medesime, o dei loro eredi. Se uno dei coniugi muore dopo aver consentito con atto pubblico alla modifica delle convenzioni, questa produce i suoi effetti se le altre parti esprimono anche successivamente il loro consenso, salva l'omologazione del giudice. L'omologazione può essere chiesta da tutte le persone che hanno partecipato alla modificazione delle convenzioni o dai loro eredi. Le modifiche convenute e la sentenza di omologazione hanno effetto rispetto ai terzi solo se ne è fatta annotazione in margine all'atto del matrimonio [34-bis att.]. L'annotazione deve inoltre essere fatta a margine della trascrizione delle convenzioni matrimoniali ove questa sia richiesta a norma degli articoli 2643 e seguenti [ 2647 ]. Pubblicità: annotazione a margine dell’atto matrimoniale Comunione legale è comunione universale? NO Ad X hanno lasciato 50 appartamenti, X è coniugata con Y, Y non ha in suo possesso i 50 appartamenti, è di entrambi solo ciò che si è costruito insieme (comunione degli acquisti compiuti durante il matrimonio) Art. 177 - Oggetto della comunione a) gli acquisti compiuti dai due coniugi insieme o separatamente durante il matrimonio, ad esclusione di quelli relativi ai beni personali. Forte idea di uguaglianza e comunanza dei beni Beni esclusi – art. 174 - Beni personali (da sapere a memoria) Non costituiscono oggetto della comunione e sono beni personali del coniuge [ 185 , 217 ]:
a) i beni di cui, prima del matrimonio, il coniuge era proprietario o rispetto ai quali era titolare di un diritto reale di godimento; b) i beni acquisiti successivamente al matrimonio per effetto di donazione [ 769 ] o successione [ 456 ], quando nell'atto di liberalità o nel testamento [ 587 ] non è specificato che essi sono attribuiti alla comunione; c) i beni di uso strettamente personale di ciascun coniuge ed i loro accessori; d) i beni che servono all'esercizio della professione [ 2084 , 2222 ]del coniuge, tranne quelli destinati alla conduzione di una azienda facente parte della comunione; e) i beni ottenuti a titolo di risarcimento del danno nonché la pensione attinente alla perdita parziale o totale della capacità lavorativa; f) i beni acquisiti con il prezzo del trasferimento dei beni personali sopraelencati o col loro scambio, purché ciò sia espressamente dichiarato all'atto dell'acquisto [ 2647 comma 1] – favorire la circolazione. L'acquisto di beni immobili, o di beni mobili elencati nell'articolo 2683 , effettuato dopo il matrimonio, è escluso dalla comunione, ai sensi delle lettere c), d) ed f) del precedente comma, quando tale esclusione risulti dall'atto di acquisto se di esso sia stato parte anche l'altro coniuge. se l’altro coniuge non è interessato all’acquisto di un determinato bene, anche se si è in comunione. Beni in comunione residuale :
- Beni percepiti e non consumati Risparmio è stato il risultato della conduzione della famiglia decisione presa in comune, i proventi dell’attività professionale di ciascun coniuge percepiti e non consumati che sussistono al momento dello scioglimento della comunione entrano in comunione in quel momento.
- Frutti dei beni personali percepiti e non consumati (eredità)
- Che fine fanno i beni destinati all’impresa – art. 178 - Beni destinati all'esercizio di impresa I beni destinati all'esercizio dell'impresa di uno dei coniugi costituita dopo il matrimonio e gli incrementi dell'impresa costituita anche precedentemente si considerano oggetto della comunione solo se sussistono al momento dello scioglimento di questa. Qualora si tratti di aziende appartenenti ad uno dei coniugi anteriormente al matrimonio ma gestite da entrambi , la comunione concerne solo gli utili e gli incrementi.
- Art. 177– comunione dei beni - lettera b) i frutti dei beni propri di ciascuno dei coniugi, percepiti e non consumati allo scioglimento della comunione [ 191 ]; Titolarità e amministrazione dei beni Entrambi i coniugi hanno l’amministrazione – art. 180 - Amministrazione dei beni della comunione L'amministrazione dei beni della comunione [ 177 , 1105 ] e la rappresentanza in giudizio per gli atti ad essa relativi spettano disgiuntamente ad entrambi i coniugi. Il compimento degli atti eccedenti l'ordinaria amministrazione, nonché la stipula dei contratti con i quali si concedono o si acquistano diritti personali di godimento e la rappresentanza in giudizio per le relative azioni spettano congiuntamente ad entrambi i coniugi [ 182 ; 102 c.p.c.]. Giudice deve valutare il rifiuto del consenso in caso di disaccordo Art. 184 - Atti compiuti senza il necessario consenso (BENI COMUNI e conseguenze) Gli atti compiuti da un coniuge senza il necessario consenso dell'altro coniuge e da questo non convalidati sono annullabili se riguardano beni immobili o beni mobili elencati nell'articolo 2683. nell’atto pubblico chi ha stipulato il contratto con uno dei coniugi era a conoscenza tramite atto di matrimonio della comunione – DECADE ATTO L'azione può essere proposta dal coniuge il cui consenso era necessario entro un anno dalla data in cui ha avuto conoscenza dell'atto e in ogni caso entro un anno dalla data di trascrizione. Se l'atto non sia stato trascritto e quando il coniuge non ne abbia avuto conoscenza prima dello scioglimento della comunione l'azione non può essere proposta oltre l'anno dallo scioglimento stesso. Se gli atti riguardano beni mobili diversi da quelli indicati nel primo comma, il coniuge che li ha compiuti senza il consenso dell'altro è obbligato su istanza di quest'ultimo a ricostituire la comunione nello stato in cui era prima del compimento dell'atto o, qualora ciò non sia possibile, al pagamento dell'equivalente secondo i valori correnti all'epoca della ricostituzione della comunione. il terzo che acquista in buona fede – no annullamento ma il coniuge che ha alienato il bene ha il dovere di ricostituire la comunione – RICOSTITUZIONE O RISARCIMENTO