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Lo Sviluppo Economico Italiano dal Dopoguerra agli Anni '90: Un'Analisi Storica, Study notes of Economics

L'evoluzione dell'economia italiana dal dopoguerra fino agli anni '90, evidenziando il ruolo dello stato nell'industria e nel sostegno economico. Si esaminano le fasi di crescita, le sfide affrontate, come la crisi energetica degli anni '70 e il debito pubblico, e l'influenza della globalizzazione. Una panoramica storica dello sviluppo economico italiano, evidenziando i principali fattori che hanno contribuito alla crescita e alle sfide affrontate.

Typology: Study notes

2023/2024

Available from 01/15/2025

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storia del made in italy

economia italiana ha avuto lo stato che è diventato propietario di molte industrie e per molto tempo il 60% delle produzioni provenivano da industrie che erano dello stato. Con questo si differenziava dagli altri stati. l’italia è piena di piccole aziende familiari, partita iva con meno di 5 dipendenti, questo non succedere in nessun altro paese. PRO: si adattano meglio alle tendenze del mercato internazionale CONTRO: hanno la capacità di esportazione nel mercato internazionale decisamente limitata dagli anni 80 e 90 c’è una crescente finanziarizzazione dell’economia, oggi circola moneta 4 volte superiore alla capacità produttiva. Bolle finanziarie, sono soggette e questo, come quella avvenuto nel 2008 e 2009. quando c’è sul mercato monetario internazionale una consistente montea circolante, c’è uno squilibrio tra la capacità di produzione dei paesi e la capacita di consumo dei cittadini. Si produce meno di quanto si spende e quindi ci sono forti crisi economiche ed aumenta il decifit degli stati. c’è una connessione tra le economie dei paesi, i nostri cittadini molto inferiori per esempio da India e Cina. tasso di crescita dell’europa e 1% mentre la cina o stati uniti attorno al 5%. Draghi evidenzia come sia necessario che l’europa sia piu competitiva sui mercati internazionali. la moneta di riferimento è ancora il dollaro, come nell’800 era la sterlina e nel 700 il fiorino olandese. la lira italiana era molto debole come moneta e l’italia è uno dei paesi europei che importa circa il 50% dei prodotti ch etrasforma e vende circ ail 50% dei prodotti trasformati. noi siamo i secondi produttori in europa (1 la germania) e gestori di industria manufatturiera in Europa ed ottavi nei mondi. Abbiamo la capacità di trasformare materie prime in prodotti finiti e commercializzati. se si vende vino o formaggio non è come se si vendono attrezzature meccaniche come ruspe etc.. (siderurgica), il fatturato

La marina commerciale e militare era un’organizzazione estremamente avanzata. avevano un’organizzazione delle navi molto importante che ovviamente favoriva le relazioni commerciale. L’inghilterra ha dato vita alle grandi comapgnie commerciali, che avevano un loro esercito, ed andavano dai porti britannici in asia ed africa e caricavano le loro navi di materie prime, ed erano talmente forti che avevano rappresentanti nel parlamento. Uno stato nello stato. Svilupparono sottomettendo le popolazioni dei tratti commerciali, dove le materie prime venivano portate in ingilterra e poi venivano lavorate e vendute. Il loro sitema è stato la guida per poi quello in Europa. Lo sviluppo economico britannico, in parte derivate dalle colonie e dalla capacità produttiva autonome. Iniziarono a struire ferrovie etc.. in questi tratti commerciali escludeva completamente l’italia, anch eperchè era formato da stati in conflitto tra di loro. Il regno dei borboni, del sud, era legato all’esconomia europea, ma dato che mancavano le materie prime rimasero sottosviluppate per molto tempo. cosi come nell’italia centrale c’era la mezzadria e non incentivava l’agricoltura ed era in una stagnazione economica. La parte del nord, la più ricca di Italia, per via della pianura padana che ha un’agricoltura molto svilupppata. Marx diceva che l’indutria è possibile attrvaerso l’accomulazione originaria, cioè di reddito derivato dall’agricoltura, che se è proficuo possono investire nella manufattura. La maggior parte in questo periodo erano anche anti industriale, poichè pensavano che cambiasse troppo la società italiana in maniera distortiva rispetto a come era. Molte zone quindi anche se c’erano dei redditi tali per fare qualche manifattura, questa non avveniva. La prima in italia fu la coltivazione del baco da seta, quello tessile. Alcuni cominciarono la coltivazione del baco da seta. Le prime produzioni tessili vengono proprio dalla coltivazione del baco da seta. Bisogna avere una struttura per filarlo però, per trasformarlo e colorarlo e costruirci il tutto. in quel periodo c’è la lana ed il baco da seta, non altro. L’italia era in forte arretratezza rispetto alle economie europee. La francia, non solo aveva un suo impero, ma una forte produzione agricola. Erano ben strutturati nella loro produzione. Una delle ragioni della rivoluzione francese era legata alla crisi agraria, alla fame. la francia era comunque un paese nell ameta dell’800 che

aveva la sua presenza imperiale nei paesi asiatici, area del mediterraneo. La prussia di allora, ancora non Germania, era una piccola regione ma era una delle più ricche della germania, per la forte agricoltura e militare. L prussia per la germania era una regione guida, uno stato guida. in germania erano 29 piccoli stati in conflitto con l’Austria, che non volevano che il dominio economico e militare fosse austriaco. Bismack e la guerra contro napoleone 3 che ha portato alla nascita dlelo stato tedesco. In questo panorama l’italia era un paese appena nato, no marina grande militare e commerciale, e no vie di comunicazioni interne, che sono fondamental per le relazioni commerciali ed economico. Aveva i porti ma non una suffiente strutture marittime. Nel 1861 quando nasce, i primi governanti italiani si pongono il problema di superare l’arretratezza economica della penisola. Cosa fanno?

  1. si investe nelle vie di comunicazioni terrestre e marittime
  2. si investe nell’istruzione scolastica questi sono i due grandi investimenti, crescere conturalmente e scientificamnete ed avere le strutture adatte per consentire lo sviluppo industriale. Iniziamo quindi a costruire quel debito pubblico. L’italia inizia un’attivita di costruzione delle strade, ponti e ferrovie e scuole. nel 1861 si fa il primo censimento anagrafico (oggi ogni 10 anni) e i residenti sul territorio italiani erano 25 milioni circa, e l’83 % erano analfabeti e non esistevano scuole pubbliche. Le scuole esistenti erano gestite dalla chiesa cattolica, come non c’erano uffici anagrafici pubbliche, erano della chiesa, tenuti dai vescovi. I primi governi italani fanno prestiti internazionali e costruisce. Vengono iniziati a costruire i centri siderurgici. Per esmepio quella di terni viene costruita con capitali svizzeri e del nord italia. qui c’era una stagnazione economica ma vi erano investimenti che poi avrebbero fruttato. l’italia doveva portare il carbone dalla gran bretagna, ed era costosissimo passando x lo stretto di gibilterra. Le prime macchine e motori a scoppio necessitavano di carbone. Iniziano a cotruire la struttura ferroviaria che ancora oggi esiste. Molte scuole nascono tra gli anni 80 e 90 dell’800. Legge coppino che obbliga i bambini ad andare a scuola all’inizio fino a 9 anni e

che pone l’italia quais sullo stesso piano di francia o germania. è avvenuto in 50 anni da quando è nato lo stato italiano, ed è possibile per l’intervento dello stato nelle economie che ha sollecitato le industrie nell’italia del nord ed è riuscito a sostenere la produzione dell’energia elettrica, in alternativa al carbone. Ragione importante per cui si è avuta questa produzione è x l’energia elettrica. gli altri stati non avevano le condizioni x sviluppare l’energia idraulica. Torino Milano Genova dove è avvenuta avevano alle spalle le alpi. come avveniva da energia idraulica a energia elettrica? gran parte dalla produzione elettrica deriva da quella termo elettrica, con centrali a petrolio, gasolio o carbone o a gas. l’italia era un paese buio e non illuminato a quel tempo, c’erano le cosidette lampade a gas, che si mettevano nelle città nella vie principali la notte. la produzione di energia elettrica avviene raccogliendo acqua che scende dalle montagne e incanalandola in dei tubi, che fanno girare un elica che in un campo magnetico producono energia elettrica. bisogna avere un industria meccanica e siderurgica molto importante dietro. bisogna avere una struttura che se lo può permettere un sistema economico abbastanza indutrializzato almeno nel siderurgico, questo ha avantaggiato torino e milano con le alpi dietro. dopo c’è il problema della trasmissione, l’elettrificazione quindi. era un problema grande, perchè gli investimenti nel portarla era un impegno x lo stato enorme. In umbria l’eletrrificazione è finita solo 20 anni fa. all’inizio era solo x grandi citta e del nord (simbolo della bella epoque italiana, milano, torino e genova erano illuminate al contrario delle altre città). Iniziò tutta una attività industriale che consumava e produceva energia. l’enel è nata nel 1962, prima la produzione di energia elettrica era in mano a piccoli produttori di energia elettrica. al nord si erano messi a farli perchè potevano investirci. c’erano queste aziende a cui pagavi la bolletta. le strutture fondamentali sono nate in quel periodo grazie al sostegno e contributo dello stato italiano, ed ancora oggi sono dei beni in parte sono di proprietà italiana, del governo. Al centro e al sud alla fine dell’800 rimanevano in situazioni ancora abbastanza arrettrate e le vie di comunicazione non erano sviluppate. li si sviluppano indutrie della chimica, della gomma etc.. in quel periodo la ford che aveva inventato la catena di montaggio x

costruire. agnelli andò in america e prese ispirazione della catena di montaggio di ford e lo portò in italia. Molte cose sono frutto del dinamismo imprenditoriale del nord. Bisogna avere sia i mezzi che l’inventiva imprenditoriale ed il rischio imprenditoriale. Erano imprenditori che investivano e rischiavano. ora c’è meno questo rischio imprenditoriale e si vive di più su quello che da lo stato. fine dell’800 c’è un attività economica italiana che si confronta ormai con quelle della francia e germania con un importante sviluppo di quella automobilistica, farmaceutina, vernici, meccanizazzione dell’agricoltura e macchine utensili etc… la cultura umanistica tradizionale italiana viene ridotta a vantaggio della cultura tecnico scientifica, a seguire nascono i politecnici, ingegneria etcc… principalemnte a milano e torino

lezione 2, 3 ottobre 2024

(riassunto) l’italia era un paese appena nato e tra i piu arretrati alla metà dell’800 tra i paesi europei. Ma in 4 decenni, l’italia ha avuto una crescita e sviluppo molto consistente, fino a parlare di una rivoluzione industriale all’italiana alla fine dell’800. Questo è avvenuto con l’intervento dello stato nell’economia italiana, prestiti internazionali, prestiti sostanzioni per l’area siderurgica, per trasporti e finanziamento esteso per elevare il livello culturale degli italiani. nel 1861 al primo censimento moltissimi erano analfabeti. è stata finanziata la scuola pubblica e all’obbligo per i bambini di andare a scuola all’inzio almeno fino a 9 anni. questo ha contribuito a alfabetizzare gli italiani, anche perchè nella campagna soprattutto i bambini venivano impiegati in lavori domestici o nei campi. in molti casi erano i carabinieri che andavano a casa per portare i bambini a scuola. questo è molto importante, perchè alla fine dell’800 ci sono innovazioni tecnologiche importanti, come energica elettrica attraverso quella idroelettrica usando l’acqua attorno alle alpi, queste hanno portato a delle scoperte scientifiche importanti. l’energia elettrica è stata la vera risorsa dello sviluppo economico di quel periodo, dato che non avevamo il carbone. Questo sviluppo si concentra a Milano, Torino e Genova. Questo comporta uno sviluppo dei vari settori produttivi e l’italia diventa competitiva con alcuni mercati europei come siderurgico- meccanico. C’era una permanenza di grande arretramento dell’economia meridionale italiana. questa è derivata dalla difficoltà

prima guerra mondiale. Nella prima guerra mondiale si instaura il rapporto economico italo-americana. L’italia entra in guerra, con l’obiettivo di annettere al regno di italia i territori dell’istria, dalmazia, trentino e friuli venezia giulia. Combattono principalmente sul fronte austriaco. Con la prima guerra mondiale in Italia soprattutto, il rapporto tra politica ed economia è stato sempre importante. L’italia non è così preparata dal punto di vista economico per la guerra. A quel punto la potenza economica era l’inghilterra, non gli stati uniti che non avevano così potenti e collegati internazionalmente come lo sono successivamente. Allo stesso tempo c’era la germania, partciolarmente attrezzata e sviluppata sia nel sistema agricolo che industriale, c’era l’impero austro- ungarico e la prussia. L’italia ha dovuto affrontare una guerra durata 4 anni, con un sistema industriale abbastanza diverso e non così sviluppata rispetto agli altri. L’italia ha mobilitato 4 milioni di soldati italiani e per mantenere il fronte, l’economia italiana è stata completamente riconvertita. Guerra mondiale: per la prima volta nella guerra sono state usate delle armi mai usate prima, per quetso veniva chiamato così. come le mitragliatrici, che sparavano decine di colpi al minuto, la marina militare con le navi da guerra, carri armati, sommergibili, cannoni a lunga gittata. Era un impegno economico molto consistente per l’italia, e fino al 1918 l’italia era ancora un paese prevalentemente agricolo, quindi quando venivano a mancare gli uomini che erano nell’esercito, l’economia italiana subì un periodo di stallo. Rimasero solo vecchi, donne e bambini. Nel corso della guerra, la francia e gran bretagna erano le più impegnate sul fronte tedesco e austriaco, mentre la russia dello zar nel 1917, di fronte alla rivoluzione bolscevica chiede di uscire dalla guerra. Manca quindi un oppositore al fronte italiano, francia etc.. Ma nel 1917 entrano in guerra gli stati uniti d’america. Allora non avevano un esercito, bensì una guardia nazionale. Non avevano una struttura militare da combattimento come era richiesta, ma entrarono in guerra superando l’isolazionismo, in cui l’america non vorrebbe interessarsi dei destini del mondo. Morros (usa presidente) disse che gli USA sono nati contro le monarchi eruopee e non volevano interessarsi di coloro che erano i coloniazzatori. Poi

Wilson decise di entrare in guerra. la loro partecipazione cambò la guerra. Arrivarono al confine tra francia e germania di oggi, su questo fronte, con circa mezzo milione di soldati. Gli inglesi e i francesi, loro alleati, non li volevano far combattere perchè li ritenevano inadatti al combattimento, addirittura li mettevano a scavare trincee, a preparare da mangiare. Era una specie di umiliazione. Ad un certo punto la Germania entra in una crisi economica e bellica non indifferente. In un mese al confine tra francia e germania sono morti 1 milione di soldati, erano quindi scontri molto distruttivi. Allo stesso tempo l’impero austro-ungarico stava esaurendo la spinta propulsiva, strategica e militare. Italia seppure sconfitta a Caporetto, aveva accumulato una capacità produttiva di armi. Venne anche cambiato il comandante cadorna con diaz. L’italia ebbe poi una reazione dopo la sconfitta di caporetto. Ci fu un grande investimento in mezzi e uomini. Alla fine delle guerra quindi la germania è stata dichiarata sconfitta ma ha accettato l’armistizio e la sconfitta, per asfissia logistica. Non perchè perdevano sul campo di battaglia, cioè non arrivavano le armi, nutrizione etc.. L’orgoglio tedesco non ha mai però ammesso di aver perso la guerra mondiale. La germania finita la guerra, dalla grande potenza che era, si era ritrovata in ginocchio economicamente, con un esercito sfiduciato. La sconfitta maggiore fu che da un regime monarchico, il re fuggì in inghilterra, divenne la repubblica di weimar. Alla fine della guerra sono tutti i paesi in più o meno difficoltà. L’unico paese che invece aveva ottenuto risultati importanti erano gli stati uniti. La guerra ha cambiato le gerarchie economiche del mondo, perchè finita la guerra c’è stato il trattato di versailles (nel 1919). per 4 mesi, tutte le potenze mondiali che avevano partecipato alla guerra. Avevano tutti le loro cartine per stabilire da una parte chi aveva perso e vinto. Formalmente comandavano le trattative la Francia e UK, ma sulle parti geopolitiche il presidente Wilson ebbe un peso non poco rilevante. Wilson fu il primo presidente usa a venire in Italia. Lui si impose al concresso di Versailles, e lavorando i così 10 punti di Wilson, la diplomazia della pace. Lui affermava un principio internazionale seconod cui non si poteva invadere un altro paese che aveva una sua identità nazionale definita. Propose di dare vita a un’assemblea internazionale che oggi divenne le nazioni unite. Lui la impose. Ma una volta tornato in USA venne sconfitto nel suo paese, perchè la sua proposta fu bocciata in america. La posizione

adirittura 5 governi in italia, ogni governo durava pochi mesi. C’erano difficoltà economiche. Tra il 19 e il 22 ogni giorno nelle piazze italiane si scontrarono aderenti al partito fascista e socialista. appena finita la guerra nel 1919 si fecero le prime elezioni e il primo partito il italia fu il partito socialista italiano. secondi i liberali. Il partito fascista alle elezioni del 19 non ebbe nessun debutato. Si dovettero rifare nel 1921, dove il partito socialista vide calare i consensi ed entrarono i primi deputati del partito fascista in parlamento. Crisi politica, economica e sociale che portò la monarchia (vittorio emanuele III) ad affidare al capo del partito fascista di guidare il governo. si pensava che Benito Mussolini potesse restaurare l’ordine. Uno dei prodotti della guerra è stato la nascita di un regime politico come quello italiano, e un altro prodotto della guerra si può dire che è stato un regime come quello tedesco. Sono diventati due modelli politici derivanti dagli equilibri della guerra. Un economista inglese (Keynes, che sosteneva che bisognava mantenere lo stato sociale, cioè il benessere sociale con un’adeguata tassazione dei redditi perché lui sosteneva che a regolare il mercato economico non può essere il mercato stesso, ma lo stato. Perché il mercato lasciato a se stesso predilige i ricchi creando uno stato dove i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri) che aveva partecipato ai trattati di versailles, come collaboratore del premiere britannico, scrisse un libro molto breve, chiamato le conseguenze della pace. integraione tra bisogni economici degli stati e logiche imperialistiche / nazionalistiche degli stati. secondo lui profetizzò per certi versi la nascita dei due regimi autoritari come quello italiano e quello tedesco. Hitler considerava Mussolini il suo maestro, poichè riteneva che fosse stato in grando di risolvere i problemi sociali ed economici con un sistema politico nazionalistico - dittatoriali. In risposta ai problemi e diseguaglianze create dalle guerre sono nati questi regimi dittatoriali. è stata in qualche modo una forma di risposta ai problemi della guerra e le forme si sovranismo sono state una conseguenza diretta della guerra. Gli ufficiali della prima guerra mondiale sono stati i primi sostenitori della guerra fascista. era una borghesia che con la guerra riteneva di aver dato il massimo contributo possibile e poi finita la guerra c’erano stati dei governi, che secondo loro non sono stati in grado

di garantire quel benessere auspicabile. Mussolini i primi due / tre anni governò l’italia con metodi classici, cercò di ridurre le spese pubbliche e riportare su la lira. nel 1922-23 ci fu una politica di contenimento del debito, per l’inflazione e aumento dei prezzi. A seguito del delitto matteotti la situazione cambiò, anche dopo che mussolini prese a pieno potere con il suo partito. Mussolini diceva tranquillamente di non essere competente di economia, si affidò a molti economisti liberali del periodo precedente. Questi economisti non fecero altro che ripetere le politiche, cioè finanziare l’economia dallo stato. l’economia italiana dopo la guerra cambia, ma la linea d’intervento dello stato dell’economia non cambia e non cambierà nemmeno dopo. questa caratteristica della presenza diretta e indiretta dello stato nell’economia è stata molto presente. oggi è cambiata ma si vede ad anni vicino a noi. Oggi L’ENI è la più grande in italiana, ed è un’azienda dello stato italiano. le linee guida economiche erano le stesse di prima anche nel periodo di mussolini. solo il primo libro!!! lezione 3 breve riassunto: situzione economica nazionale e internazionale nella sedconda metà dell’800. situazione italiana in realzione allo sviluppo economico degli altri stati europei. in questo periodo, nei primi 50 anni di storia italiana si è passati da una arrettratezza economic- sociale dello stato italiano, ad uno sviluppo economico, nel nord principalemnte a genova, milano torino, che ci ha fatto avvicinare alle condizioni economiche degli altri stati europei. rivoluzione industriale all’italiana grazie all’uso e produzione dell’energia elettrica. una parte notevole cioè centro-sud è rimasa arretrata poichè legata ad una attività economica di tipo feudale. c’è stato un divario tra nord e sud, testioniato che tra la fine dell’800 e 900 c’è stata una grande migrazione all’estero, e quasi metà della popolaziomne italiana è emigrata in america del nord, latina e alcuni stati europei. con la prima guerra mondiale si è modificato l’assetto economico del paese, e l’italia ha partecipato a fianco di inghilterra e francia e ha dovuto affrontare una grande crisi post-bellica. —

1919, elezioni politiche, il partito socialista italiano era il primo partito. i partiti socialisti post bellico si riteneva il piu affidabile x risolvere i problemi dei meno abbienti. ma questa idea non si concretizzo, come non si concretizzo in austraia e germanie etc.. perchè una parte avevano come riferimento una rivoluzione russa, contro la quale si schierarono altre forze politiche o liberali o di destra, che in italia portarono alla marcia su roma e l’ascesa di mussoli (28 ottobre 1922). intreccio tra crisi economica e crisi politica. intera classe dirigente liberale, non era solo classe di governo, ma ceto economico importante, poichè rappresnetante dei grandi proprietari terrieri ed industriali. entra in crisi politica questa classe ch eavev agovernato, co crisi economiche. la guerra aveva impoverito l’italia, 20-25 % in meno di produzione agricola prima della guerra. lo stato dovette far fronte a questa crisi, finanziando una parte del sistema economica, come il settore siderurgico-industriale, che durante la guerra si era orientato alla produzione bellica come armi etc.. la riconversione dlele grandi industrie, avvenne grazie all’intervento dello stato soprattutto, tra cui la fiat, che stava diventando una delle più grandi aziente italiane ed europee. queste industrie avevano timore dei partiti socialisti, che combattetavo il sistema capitalistico. considerarono quindi l’urgenza di avere una svolta politica in italia, dettata dal fatto che vi era un partito quello nazionale fascista, che poteva rispondere alle esigenze di ordine pubblico e fare da contrasto alle idee socialiste e della sinistra. benito mussolini fu molto sostenuto dagli industriali del nord e agrari del sud. questo nuovo ceto riteneva che anche un sistema autoritario potesse essere utile ad una ripresa economica. alcuni sostenevano direttamente il fascismo, tipo la piccola e medi borghesia italiana che non aveva mai avuto spazio nello stato liberale precedente. chi era questa borghesia che nasce fine 800 e inizio 900? avvocati medici ingenieri notai, coloro che con l’industrializzazione avevamo avuto una prospettiva lavorativa da protagonisti rispetto ai decenni precedenti, mentre prima vi era il notabilato, grossi e medi proprietari industriali e proprietari terrieri avevano in mano quais tutto il potere. i grossi proprietari terrieri avevano bisogno di avvocati etcc, ma erano subalterni a questa aristocrazia, loro si servivano di questi liberi professionisti. ma la crisi politica del 22, questo motivemento fascista è sostenuto da

questi professionisti che volevano cambiare il loro ruolo subalterno e volevano poter svolgere il loro importante ruolo. molti professionisti e ufficiali della 1 guerra mondiale erano i sostenitori del fascismo. finita la 1 guerra mondiale l’intreccio tra economia. epolitica diventa particolarmente importante, perchè il regime da spazio notevole a queste nuove componenti. la classe diriegente dei primi anni del sistema fascista non era caratterizzata da marchesi, artistocratici etcc, erano sovrastati dall’ascesa della piccola - media borghesia. quest’ascesa era x versi positivo, da all’economia del ventennio fascista un’immagine modernizzatrice. dal punto di vista economico questi ceti economici avevano dato una spinta al’economia italiana e sono diventati anche piccoli imprenditori e in parte amministratori pubblici, deputati etc.. x capire questi fenomeni dei primi anni 20 è utile vedere la figura del fattore nel mondo agricole. cosa è il fattore? chi era? nel mondo agricolo italiano era una specie di amministratore del grande proprietario terriero, ed era una figura di intermediazion etra i contadini e il grande proprietario terriero. amministrava gli interessi del grande proprietario terriero, con il fascismo invece e la crisi diventa proprietario di alcuni territori del grande proprietario terriero in proprio. tante persone da fattori diventano a loro volta proprietari terrieri, di parti consistenti della terra. queste figure che sembrano marginali sono invece importanti nei mutamenti economici dopo la 2 guerra mondiale. questi fattori diventavano anche i capi locali del fascismo, poichè si imponevano. i fenomeni politico sociali sotto il fascismo sono una liberazione di energie creative e imprenditoriali compresse da chi governava prima. nonostante questo protagonismo del ceto professionale, l’economia italiana era un economia di importazione dall’estero, più di quello che potesse esportare. iniziava a importare petrolio, così come generi alimentari. l’italia cominciava negli anni 20 ad avere l’esigenza di aumentare le proprie esportazioni. Giacomo matteotti, oppositore del fascismo socialista, tra le ipotesi della sua uccisione c’è una ipotesi che sarebbe stato ucciso perchè due cosietà inglesi di esportazione del petrolio, avrebbero finanziato il partito fascista e prima che andò in parlamento a denunaciare questo finanziamento venne ucciso. dimostra quanto il petrolio fosse importante in quel momento. l’aumento delle

vogliono vendere. mettendoli insime esi crea una relazione, si determina un mercato e molti entrano nella borsa per ottenere dei finanziamenti. es: signore cucinelli è entrato in borsa 10 anni fa, ha un fatturato annuo crescente, quindi il suo capitale che ha versato in borsa è appettibile agli investitori, che vogliono comprare delle loro azioni, perchè sta andando bene, quindi le azioni aumentano e si guadagna. si comprano quindi azioni x poi magari investirle in altri settori. in america nel 29 c’era uno squilibrio tra capacità di investimento ch eis otteneva dalla borsa ed il consumo sul mercato americano e internazionale. l’economia americana ed internazionale ha iniziato a finanziarizzarsi già dal 29. che vuol dire?? che ci sono movimenti di denaro e capitali superiori alla capacità produttiva, circola più carta moneta rispetto a quella che dovrebbe circolare per la produzione. oggi 4 volte superiore circola. si calcola che in ogni 10-15-20 anni ci saranno delle bolle speculative e finanziarie. c’è economia reale dunque, quella legata all’attività prodiuttiva, e quella finanziaria che è scollegata da quella produttiva. c’è un mondo finanziario, non economico, che si muove fuori da quelala che è la capacità produttiva di un paese. riporta al fatto che non c’è nel mondo un sistema di controllo tra le capacità produttive e la circolazione della carte moneta. si è interrotto questo quando è stato dismesso un accordo, accordo di breton moods, nel 44. precedentemnete c’era un accordo che metteva in relazione la richezza di un paese con la sua capacità produttiva e i suoi depositi dell’oro. gia dal 600 e 700 si poteva stampare carta moneta se nella banca vi era una determinata quantità di oro. finita la 1 e soprattutto dopo la 2 guerra mondiale, si è cercato di controllare la capacità di produzionedi denaro, che è una forma x facilitare lo scmabio tra consumatore e produttore. negli anni 70 sono saltate di fronte alla crisi petrolifera, e ogni paese stampa carta moneta a prescindere. OGGI la banca centrale europea la bce, stampa carta moneta in relazione alla capacità produttiva, una dlele poche banche che tiene ancora questo link e relazione. se c’è un tasso di crescita in europa dell’1% è perchè in europa possono circolare carta moneta relativa al 1%, l’america stampa per più del tasso di crescita. così hanno superato la crisi del 2008. in cina non si sa, non sappiamo motlo dell’india. fino a che c’era la sterlina prima e dolalro poi, una forma di contorllo minimo c’era, oggi non cìè più. c’è quindi il rischio che ci esponiamo al grande debito pubblico degli stati, chi può stampa

carta moneta fino a che non c’è un giorno del giudizio. si è innescato questo meccaniscmo dopo la crisi del 29 di scollegamento tra il controllo dell amoneta in relaizone alle capacità produttiva dei paesi. noi siamo entrati in questo mondo e contesto al punto tale che anche gli usa hanno un grande debito pubblico. la crisi del 29 mette in evidenza come il mondo industrializzato non è in grado di governare il mercato, che è una specie di animale selvaggio, che può essere controllato SOLO tra una politica di consorzio tra gli stati. come con l’accordo che poi nel 71 è stato dismesso dal presidente Mixon (?). crisi del 29 da sorapproduzione e inziio della finanziarizzazione dell’economia. ora vedimamo come si trasferisce nei paesi europei. (castronovo libro da comprare) lezione 4 dal 1929 riassunto: crisi del 29 che nasce negli USA, crisi di sovrapproduzione, nel senso che gli usa, economia in grande crescita dopo ww2, non sono in condizioni di collocare nei mercati internazionali i loro prodotti. inizia una crisi all’inizio finanziaria, perchè la borsa di wall street evidenzia la difficoltà di collocare sul mercato prodotti o azioni ed innesca una crisi economica. le conseguenze e reazioni a catena che avvengono negli USA x mancanza di liquidità ed investimenti ed attività produttiva e con una grande crisi socio-economica. come questa crisi si trasferisce negli stati europei e di conseguenza in italia. relazioni transatlantiche, tra gli USA e i principali paesi euroepi. Transazioni abbastanza consistenti. la prima guerra mondiale ha aperto delle reti di comunicazione commerciali con gli stati euripei, con uk, francia ed italia. in più gli usa sono produttori di pretolio, dalla fine dell’800, e esportazione viene internsificata nei primi anni del 900. Allora non erano noti i giacimenti di petrolio nei paesi arabi. Il petrolio a quel momento era utilizzato come elemento di alimentazione di automobili, trattori e veicoli di questo genere. Non come oggi dove tutto il mondo della plastica deriva dal petrolio. L’economia americana tende ad espansdersi perchè riesce a soddisfare il consumo interno di carne, grano e petrolio, essendo