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Metodi di Ricerca Educativa: Approcci, Tecniche e Strumenti, Schemes and Mind Maps of Psychology

Una panoramica completa dei metodi di ricerca educativa, esplorando diversi approcci, tecniche e strumenti utilizzati per condurre studi efficaci. In dettaglio gli approcci teorico, storico, clinico, comparativo, di ricerca-azione e sperimentale, fornendo esempi concreti e illustrando le loro applicazioni pratiche. Inoltre, vengono approfonditi gli strumenti di rilevazione, come questionari, osservazione e analisi dei documenti, con particolare attenzione alle loro caratteristiche, vantaggi e svantaggi.

Typology: Schemes and Mind Maps

2024/2025

Uploaded on 02/17/2025

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maria-grazia-porretta 🇬🇧

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INTRODUZIONE ALLA RICERCA EDUCATIVA
La ricerca educativa è un atto educativo che valuta
Atteggiamento scientifico: capacità di ragionare quando ci troviamo di
fronte ad un problema. Solo chi indossa un abito scientifico può risolvere il
problema con un MODUS OPERANDI.
Senso della ricerca: la ricerca delle fasi
LA RICERCA EDUCATIVA= Processo divisa in varie fasi, si impegna non solo del
singolo individuo ma anche del gruppo. Il suo scopo è comprendere i fenomeni
educativi per prendere decisioni che abbiano maggiori probabilità di essere
eMicaci.
LEGGI= insieme di evidenze
Approccio clinico, comparativo= le scelgo in base all’obbiettivo della ricerca.
Aldo Visalberghi aMerma che la ricerca non produce certezze assolute, ma
solo ipotesi provvisorie, che possono essere giustificate e raMorzate. Le
conclusioni della ricerca sono sempre parte di sistemi concettuali che
possono evolvere, mai verità immutabili.
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INTRODUZIONE ALLA RICERCA EDUCATIVA

  • La ricerca educativa è un atto educativo che valuta
  • Atteggiamento scientifico: capacità di ragionare quando ci troviamo di fronte ad un problema. Solo chi indossa un abito scientifico può risolvere il problema con un MODUS OPERANDI.
  • Senso della ricerca: la ricerca delle fasi LA RICERCA EDUCATIVA= Processo divisa in varie fasi, si impegna non solo del singolo individuo ma anche del gruppo. Il suo scopo è comprendere i fenomeni educativi per prendere decisioni che abbiano maggiori probabilità di essere eMicaci. LEGGI= insieme di evidenze Approccio clinico, comparativo= le scelgo in base all’obbiettivo della ricerca. Aldo Visalberghi aMerma che la ricerca non produce certezze assolute, ma solo ipotesi provvisorie, che possono essere giustificate e raMorzate. Le conclusioni della ricerca sono sempre parte di sistemi concettuali che possono evolvere, mai verità immutabili.

Caratteristica dell'oggetto della ricerca educativa Il punto di partenza della ricerca in educazione non si realizza in laboratorio, ma nel vivo dell'esperienza. Essa riguarda la complessità dei fenomeni educativi, che coinvolgono una molteplicità di saperi e scienze. CHE COS’E’ L’ATTO EDUCATIVO? I processi educativi sono azioni progettate per trasmettere conoscenze e comportamenti, in cui chi insegna pianifica e chi apprende è consapevole di partecipare a un percorso volto a un cambiamento. Tuttavia, nulla è certo, poiché la ricerca educativa è un processo in continua evoluzione, un dialogo aperto tra ciò che conosciamo e ciò che ancora non comprendiamo completamente. Ogni aMermazione deve essere inserita in un sistema più ampio e coerente, e può sempre essere messa in discussione. SCOPO : lo scopo è fornire gli strumenti per comprendere i fenomeni educativi e fare la diagnosi accurata. Il punto di partenza è la volontà di comprendere i fenomeni educativi. PERCHÉ : Assumere decisioni vuol dire scegliere, valutare pro e contro delle possibilità che abbiamo d’avanti Non possiamo prendere decisioni in modo neutro, abbiamo un passato che ci influenza (esperienza vissuta diretta e indiretta, regola, norme morali e culturali), più siamo consapevoli dei nostri condizionamenti, più la ricerca sarà pulita. LA RICERCA NELLE SCIENZE SOCIALI E IN EDUCAZIONE È stata tra le prime discipline sociali (SCIENZE=Plurale, perché sono più scienze) Il ritardo della pedagogia è durato alla complessità dell’azione educativa che chiama in causa una molteplicità di saperi. Il fatto che l’educazione è. Un’esperienza diMusa perciò tutti si permettono di esprimere un parere.

  • Apprendimento formale= si tratta di quell’apprendimento che avviene in un contesto organizzato e strutturato
  • LA PSICOLOGIA= Esamina “Memoria, immaginazione, pensare” come aspetti chiave della psicologia umana
  • OSSERVAZIONE DEI FIGLI= sviluppo (L'osservazione del comportamento infantile aiuta a spiegare lo sviluppo psicologico e cognitivo.) Perciò sviluppò il desiderio di una scuola sperimentale: “laboratory school” ® ESPERIENZA (interazione con l’ambiente) Che ci porta a formulare delle ipotesi (provare, sbagliare, correggersi) ® Al posto delle classi ci sono laboratori che stimolano la mente dei ragazzi per trovare soluzioni. (spirito scientifico) Cervello: strumento con cui la persona interagisce con la realtà SCUOLA PROGRESSIVA La "scuola progressiva" è un tipo di scuola che insegna agli studenti a esplorare e verificare le loro idee. Non si limita a insegnare cose, ma aiuta anche a crescere come persone che cooperano con gli altri. L'obiettivo è non solo innovare nell'insegnamento, ma anche contribuire a un cambiamento positivo nella società. INTERAZIONE INDIVIDUO-AMBIENTE E STRUMENTALISMO l pensiero pedagogico descritto qui si basa sull'interazione tra l'individuo e l'ambiente, ispirato dalle teorie evoluzionistiche di Darwin. L'uomo non è passivo, ma partecipa attivamente alla realtà, imparando attraverso le esperienze e interagendo con il mondo. Il concetto di strumentalismo sostiene che la mente è uno strumento per risolvere problemi e migliorare la vita. L'istruzione deve stimolare attivamente gli studenti, proponendo esperienze significative che suscitino interesse e desiderio di apprendere, non forzando l'impegno ma rendendo l'apprendimento coinvolgente e utile. Alla base del suo pensiero pedagogico vi era l’interazione tra l’uomo e l’ambiente (come Darwin). Però il rapporto tra individuo e mondo era caratterizzato da ambiguità, complessità, incertezze quindi da questi dubbi nasce un bisogno di

osservazione attraverso il quale l’individuo provvede ad una valutazione critica dei dati. [scrive un saggio per i suoi seguaci: educazione tradizionale ed educazione progressiva] Nella prefazione dice che va bene che la scuola sia un qualcosa di controverso, non cerca un compromesso ma propone l’applicazione di un problema. La teoria dell’educazione dove guardare le nostre nazioni ® Serve una nuova filosofia dell’esperienza Dewey scrive il saggio sgridando i suoi sulle loro teorie; perciò, per lui è importante che ci sia la nascita di una teoria dell’esperienza. Esperienza e educazione non sono la stessa cosa ® Dewey spiega quali sono i criteri per cui un’esperienza è un’esperienza valida EDUCAZONE PROGRESSIVA: enfatizza l’apprendimento attivo e autonomo, con l’insegnate come guida. Valorizza l’esperienza la creatività e lo sviluppo delle competenze critiche e sociali degli studenti EDUCAZIONE TRADIZIONALE : è basata su un approccio rigido, con l’insegnante come figura autoritaria e gli studenti come passivi recettori del sapere. Si concentra sulla memorizzazione e sull’insegnamento disciplinato. Esperienza ed educazione sono due cose ben diverse, Non tutte le esperienze sono educative. Solo alcune esperienze aiutano davvero a imparare. Alcune esperienze possono essere diseducative , cioè possono bloccare o impedire un apprendimento utile, come quando ci si abitua a fare le cose in modo rigido o senza riflettere. LA TEORIA DELL'ESPERIENZA EMPIRICA E SPERIMENTALE Il passo che stai studiando suggerisce che, per migliorare l'educazione, è necessario basarsi su una teoria dell'esperienza empirica e sperimentale. In altre parole, l’educazione deve essere fondata su esperimenti pratici che siano basati su un’attenta osservazione e analisi delle esperienze reali degli studenti.

  • Empirico : Si riferisce all’osservazione diretta e alla raccolta di dati. Un approccio empirico all’educazione significa non limitarsi a teorie astratte,

La libertà che conta davvero è quella dell'intelligenza, cioè la libertà di pensare , osservare e giudicare mentre facciamo attività che ci interessano. Non si tratta solo di libertà di movimento , che è un mezzo per mantenere la salute fisica e mentale, ma non è l'obiettivo principale. La libertà di movimento è importante perché aiuta il corpo a rimanere sano, ma non è suMiciente per garantire una vera libertà educativa. Se, ad esempio, siamo costretti a stare seduti in silenzio per ore, questo limita la nostra libertà di pensare e prendere decisioni. Quindi, la vera libertà educativa non riguarda solo il movimento fisico, ma la libertà di pensare , fare progetti e fare scelte consapevoli. IL SIGNIFICATO DEL PROPOSITO La libertà è la capacità di concepire propositi e realizzarli, ed è legata all'autocontrollo. Platone aMermava che chi esegue i desideri degli altri o è schiavo dei propri desideri incontrollati non è veramente libero. La vera libertà consiste nell'essere in grado di agire secondo scopi e decisioni consapevoli, senza essere dominati da impulsi irrazionali. ATTEGGIAMENTO SCIENTIFICO Lavorare in modo scientifico significa adottare un atteggiamento scientifico e un metodo sistematico per prendere decisioni, specialmente quando ci sono alternative da valutare. Ogni volta che riflettiamo e consideriamo i pro e i contro di una scelta, stiamo applicando una forma di ricerca, anche se non sempre in modo consapevole. L’obiettivo della ricerca educativa è comprendere meglio i fenomeni educativi per prendere decisioni più eMicaci. Dewey distingue tra scienza come atteggiamento e metodo e scienza come corpo di conoscenze. Il metodo scientifico non è riservato agli scienziati, ma è una modalità di aMrontare i problemi quotidiani con apertura mentale e attenzione alle evidenze. L'atteggiamento scientifico implica la libertà dalla schiavitù, abitudine, pregiudizio e si manifesta nel desiderio di ricercare, esaminare e trarre conclusioni basate su prove. L' atteggiamento scientifico si applica a tutte le situazioni della vita quotidiana, come casa, scuola e lavoro, dove si aMrontano problemi che richiedono un approccio razionale e obiettivo. Il pensiero riflessivo segue la logica dell’indagine scientifica.

® Dewey distingue la scienza come atteggiamento e come metodo= PROCESSO (un modo in cui vediamo la realtà) ® Dalla scienza come corpo di conoscenze= PRODOTTO (la conoscenza come prodotto della scienza) Entrambi sono collegati, ogni scoperta alimenta il metodo, ogni prodotto porta a delle domande. L' atteggiamento scientifico e il metodo sono più importanti delle informazioni contenute nei libri o nelle pubblicazioni scientifiche. Questo approccio si concentra prima di tutto sui problemi e le situazioni della vita quotidiana, mentre le conoscenze scientifiche vengono considerate in secondo piano. In altre parole, è l'atteggiamento di ricerca e riflessione che guida il processo di apprendimento e comprensione, non solo le informazioni preconfezionate. Il metodo scientifico non è riservato solo agli scienziati, ma può essere utilizzato da chiunque. Le conoscenze e le idee scientifiche sono il risultato di un processo che coinvolge molte persone, che analizzano con intelligenza e apertura mentale gli eventi e i problemi quotidiani. In pratica, la scienza è una sistematizzazione e una tecnologia che nasce dall'osservazione e dall'interazione con la realtà di tutti i giorni. L'atteggiamento scientifico nasce dalla volontà di aMrontare i problemi e le domande che emergono dal contesto, cercando di comprendere e risolvere le diMicoltà in modo razionale. Al contrario, l' atteggiamento non scientifico evita o nasconde i problemi invece di aMrontarli. Nella vita quotidiana, possiamo trovare atteggiamenti simili a quelli scientifici, ma anche atteggiamenti non scientifici, come quelli che si basano su pregiudizi o abitudini. Nel senso comune troviamo atteggiamenti simili a quelli della scienza nel senso più specializzato e insieme altri atteggiamenti che sono completamente non scientifici. Se lo definiamo per negazione è come rimanere intrappolati e non vediamo delle nuove possibilità. In termine positivi è il desiderio di ricercare, esaminare, discriminare, tracciare conclusioni, solo sulla base dell’evidenza. L’esperienza e interazioni con i problemi Legame tra atteggiamento scientifico e pensiero (segue la logica dell’indagine ovvero un atteggiamento scientifico, riflessivo)

UN PROFESSIONISTA RIFLESSIVO

Un bravo professionista dell'educazione è capace di collegare teoria e pratica in modo riflessivo. Deve saper giudicare in base alle circostanze concrete, mettendo in discussione i propri presupposti e rivedendo costantemente le proprie convinzioni e approcci educativi. La riflessione critica su sé stesso e sul proprio lavoro è essenziale per migliorare continuamente la sua pratica e per adattarsi alle diverse situazioni educative. LA RICERCA È UN ATTO VALUTATIVO

La ricerca è un processo di valutazione continuo. Inizia con un giudizio iniziale , in cui il ricercatore identifica un problema da investigare, e termina con un giudizio finale che valuta la soluzione o la comprensione del problema. Durante il processo, ogni fase (come la formulazione dell'ipotesi o la raccolta dei dati) è un atto di valutazione, poiché il ricercatore decide come aMrontare e interpretare il problema. In sostanza, ogni passo della ricerca implica una serie di giudizi che guidano la risoluzione del problema e aprono a nuove domande. COME NASCE UN PROBLEMA l problema nasce quando si osserva qualcosa che suscita domande o preoccupazioni. Nel caso degli studenti universitari che usano dispositivi digitali durante le lezioni, il problema riguarda l' impatto di queste tecnologie sull'apprendimento, il comportamento e l'interazione in aula.

1. Problema di apprendimento L'uso eccessivo di dispositivi può ridurre la concentrazione degli studenti, distrarli durante la lezione e compromettere i risultati accademici. 2.Problema di comportamento Non tutti gli studenti usano i dispositivi in modo utile. Alcuni prendono appunti, altri si distraggono con i social media o i giochi. Questo può creare dicerenze nel comportamento , con alcuni più coinvolti e altri meno, e potrebbe esserci una discussione su quali comportamenti sono più dannosi per l'apprendimento. 3. Problema di collaborazione I dispositivi possono influenzare la collaborazione tra studenti. Se molti fossero concentrati sui loro dispositivi, potrebbero ridursi le interazioni in gruppo e con l'insegnante. 4. Problema del ruolo dell'insegnante Gli insegnanti devono adattarsi a un ambiente con tecnologie frequenti , gestendo l'uso dei dispositivi in aula e assicurandosi che non diventino una distrazione , ma siano usati in modo educativo. CONDIZIONAMENTI NELLA RICERCA

CONDIZIONAMENTI INTERNI: IL PARADIGMA

Un paradigma è un quadro di riferimento teorico condiviso dalla comunità scientifica in un determinato momento storico. Esso rappresenta il modo in cui osserviamo la realtà e ci guida nella ricerca, influenzando la formulazione delle ipotesi e la scelta delle tecniche per studiare i fenomeni educativi. COMPOSIZIONE DEL PARADIGMA I paradigmi sono composti da:

  1. Assunti : Le conoscenze e teorie acquisite fino a quel momento, che determinano come comprendiamo un fenomeno. Gli assunti orientano la ricerca verso determinate spiegazioni.
  2. Valori : Le persone hanno opinioni su ciò che è giusto o desiderabile. Questi giudizi soggettivi influenzano la ricerca, e chi aderisce a un paradigma potrebbe considerare la propria prospettiva come assoluta , senza riconoscere altre visioni. L'IPOTESI NELLA RICERCA EDUCATIVA L' ipotesi è una acermazione provvisoria su un fenomeno che riguarda eventi futuri o situazioni il cui esito è sconosciuto al momento in cui si formula. Deve essere costruita in modo da poter essere verificata e, se necessario, confutata. In pratica, un'ipotesi è "vera fino a prova contraria" e deve poter essere sottoposta a continua verifica. RIPETIBILITÀ DELLA RICERCA AMinché un'ipotesi possa essere verificata correttamente, la ricerca deve essere ripetibile. Questo significa che un altro ricercatore, seguendo lo stesso metodo , le stesse procedure e utilizzando gli stessi strumenti , dovrebbe arrivare agli stessi risultati. COSA SERVE PER VERIFICARE UN'IPOTESI?
  3. Definizione dei possibili risultati prima della verifica.
  4. Decidere le procedure che saranno usate per raccogliere i dati.
  5. Stabilire in anticipo quali risultati accetteranno l'ipotesi e quali la smentiranno.
  1. Eseguire l'esperimento seguendo rigorosamente le procedure per raccogliere i dati. Parole della ricerca come strumenti di lavoro Nella ricerca, linguaggio e concetti sono strumenti fondamentali per costruire, comunicare e conservare la conoscenza. Quando leggiamo una frase come "gli studenti non amano la scuola", il suo significato dipende da un accordo condiviso su cosa intendiamo con parole come "studenti", "amare" e "scuola". Questo accordo è essenziale per garantire che tutti interpretiamo i concetti in modo simile. LA COSTRUZIONE DEL SAPERE SCIENTIFICO Il sapere scientifico è un processo sociale che implica collaborazione tra ricercatori per arrivare a un consenso sui concetti e sulle teorie. I concetti devono essere chiari e condivisi per evitare malintesi, e devono essere tradotti in definizioni operative , cioè in modi concreti di misurarli o osservarli. I CONCETTI DEVONO DIVENTARE OPERAZIONI Ci sono tre tipi di concetti:
  2. Osservabili : come "questo è uno studente" (è facilmente visibile).
  3. Non immediatamente osservabili : come "amare" (è un concetto astratto).
  4. Non riscontrabili nella realtà : come "angeli" (non esistono concretamente, ma sono usati in alcuni contesti). Per fare in modo che i concetti siano utili nella ricerca, devono essere operazionalizzati , cioè tradotti in termini misurabili e verificabili. PROPOSIZIONI E TEORIE NELLA RICERCA EDUCATIVA
  5. Proposizioni : sono aMermazioni che collegano concetti e fenomeni. o Descrittive : spiegano come, dove e quando accade un fenomeno. o Esplicative : spiegano perché accade un fenomeno (es. Se... allora...). o Predittive : prevedono che a un fenomeno seguirà probabilmente un altro.

1. Variabili fisiche vs. non fisiche

  • Fisiche : variabili che possiamo osservare direttamente, come altezza, peso, o titolo di studio.
  • Non fisiche : variabili che non possiamo osservare direttamente, come motivazione, intelligenza o atteggiamenti. 2. Variabili quantitative vs. qualitative
  • Quantitative : variabili che esprimono una quantità o grandezza, ad esempio il numero di libri in una biblioteca o il punteggio di un test.
  • Qualitative : variabili che esprimono categorie o caratteristiche, come l'appartenenza a un'associazione o il tipo di corso di studio. 3. Variabili continue vs. discrete
  • Continue : variabili che possono assumere qualsiasi valore all'interno di un intervallo, come l'età o il tempo.
  • Discreti : variabili che assumono solo valori specifici, come il numero di studenti in una classe o il punteggio in un test. 4. Misurazione delle variabili Misurare una variabile significa collegare concetti astratti a indicatori concreti, cioè trasformare ciò che vogliamo studiare in qualcosa che possiamo quantificare o classificare. Per farlo, usiamo scale di misura. 5. Le scale di misura Le scale di misura assegnano valori numerici alle variabili. A seconda del tipo di variabile, possiamo usare scale diverse:
  • Scale nominali (categoriali) : raggruppano le variabili in categorie senza un ordine specifico. Ad esempio, "nazionalità" (Italiano=1, Francese=2, Inglese=3).
  • Scale ordinali : ordinano le variabili in categorie, ma non misurano la distanza tra di esse. Ad esempio, giudizi scolastici (suMiciente, buono, ottimo).
  • Scale a intervalli : sono ordinali e permettono di misurare la distanza tra le categorie. Ad esempio, la temperatura (la distanza tra 36°C e 37°C è la stessa di quella tra 37°C e 38°C).
  • Scale di rapporti : sono come le scale a intervalli, ma con un "zero assoluto", che significa che il valore 0 ha un significato fisico. Ad esempio, età e peso (non possiamo avere un’età o peso negativo). Misurare in ricerca educativa è diMicile. È importante ripetere le misure per ridurre gli errori. Gli errori possono essere:
  • Errori dello strumento : se lo strumento non funziona bene.
  • Errori del metodo : se il metodo usato non è giusto.
  • Errori nell’esecuzione : se chi misura influisce sui risultati.
  • Errori casuali : fattori esterni che non si possono controllare.
  • Errori di campionamento : se il campione scelto non è rappresentativo. DEFINIZIONE DEGLI OBIRTTIVI DELLA RICERCA Per avviare una ricerca, è fondamentale definire obiettivi operativi che guideranno il disegno della ricerca e la formulazione delle ipotesi. Prima di tutto, bisogna chiedersi cosa si vuole ottenere dai risultati della ricerca, perché questo influenzerà le scelte sulle ipotesi e le fasi della ricerca. Definizione dell'ipotesi L'ipotesi nasce dalla percezione di un problema che richiede una soluzione, basata sull'osservazione dei fatti (ipotesi indotte) o sull'esperienza pregressa (ipotesi dedotte). Le caratteristiche di un'ipotesi sono:
  • Adeguatezza : Deve rispondere al problema posto, anche se non necessariamente risolve tutto, ma solo alcuni aspetti.
  • Verosimiglianza : Deve essere coerente con le teorie esistenti sul tema in esame.
  • Verificabilità : Deve poter essere testata, sia logicamente che empiricamente. Il metodo di ricerca

passato in modo sistematico, ossia a narrare e spiegare il passato in modo coerente. L' approccio clinico alla ricerca educativa si concentra sull' analisi approfondita di singoli individui e delle loro esperienze personali. Studia casi concreti, come le diMicoltà di apprendimento di uno studente, con attenzione agli aspetti qualitativi. Sebbene focalizzato su casi individuali, può anche portare a generalizzazioni quantitative che permettono di estendere i risultati a gruppi più ampi, simile a quanto avviene in medicina e psicologia. Approccio comparativo : Questo approccio confronta modelli educativi e sistemi formativi di diverse aree geografiche (regioni, paesi) per analizzare somiglianze e diMerenze. Studia come i fatti educativi siano influenzati da contesti politici, economici, sociali e culturali. Modello di ricerca-azione : È un tipo di ricerca che mira a risolvere problemi concreti e migliorare le situazioni educative e sociali. I ricercatori non solo studiano, ma riflettono sulle proprie azioni per apportare cambiamenti. La ricerca è collaborativa , coinvolgendo attivamente i lavoratori e i partecipanti del contesto in cui si svolge, utilizzando metodi simili a quelli delle ricerche tradizionali. L'obiettivo principale è modificare e migliorare le condizioni educative o sociali. Approccio sperimentale : Implica ricerche sul campo con metodi rigorosi e controllati. Può includere:

  • Esperimenti : Introduzione di una variabile per osservare gli eMetti su un'altra.
  • Ricerca di correlazioni : Studio delle relazioni tra variabili.
  • Ricerche descrittive : Descrizione delle variabili senza manipolarle. All’interno dell’approccio sperimentale, vediamo tre possibili modalità, cioè TRE MODI DI RAPPORTARSI ALL’OGGETTO DI RICERCA: ● Le ricerche descrittive ● Le ricerche basate sulle correlazioni ● Le ricerche sperimentali

Ricerche descrittive : Queste ricerche hanno l’obiettivo di descrivere e interpretare un fenomeno, raccogliendo dati tramite osservazioni, interviste, questionari, ecc. Le inchieste sono uno degli strumenti più comuni, utilizzate per raccogliere dati su una situazione o un fenomeno, sia su scala piccola che ampia. Ricerche basate su correlazioni : Queste ricerche studiano i rapporti tra variabili senza intervenire su di esse. L’obiettivo è scoprire relazioni significative tra variabili, che possano essere causali o predittive cioè cercano di capire se una variabile può influenzare un'altra o prevederne il comportamento. Ricerche sperimentali : In queste ricerche, il ricercatore manipola una variabile (indipendente) per osservare gli eMetti su un’altra variabile (dipendente). Ad esempio, il ricercatore introduce un trattamento (stimolo) per verificare se provoca una modifica nella variabile che sta studiando. Questo tipo di ricerca permette di testare le ipotesi riguardo agli eMetti di un intervento o cambiamento specifico. I DISEGNI SPERIMENTALI Le ricerche sperimentali verificano gli eMetti di un intervento (trattamento) sulla variabile dipendente. Il ricercatore manipola una variabile indipendente per osservare come essa influenzi la variabile dipendente. L'ipotesi è che l'introduzione della variabile X (stimolo) provochi un cambiamento nella variabile Y.