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Dispense di geografia, Exercises of Geography

Sono dispense per l'esame di geografia

Typology: Exercises

2024/2025

Uploaded on 07/02/2025

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anna-vittoria-fattore-2 🇮🇹

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Corso di Geografia Fisica per SAGE (Prof. M. Schiattarella)
DISPENSA 1 BIOMI/1: Tipologie di deserti
I differenti tipi di deserto sono accomunati dall’essere biomi nei quali le precipitazioni possono
mancare anche per anni e con impianto vegetazionale scarso o assente. Si distinguono le due
tipologie principali del deserto caldo e deserto freddo, oltre a quella del "deserto polare",
rappresentato dalle zone ricoperte di ghiaccio dell'Artide e dell'Antartide (calotte glaciali).
Distribuzione mondiale dei deserti (in giallo), orlati dalle steppe (in marrone).
Deserto caldo
Il deserto caldo è un bioma a clima costantemente caldo,
pressoché privo di vegetazione. Può essere roccioso, con suolo
costituito da pietre o grossi ciottoli, chiamato con la parola
araba di hammada, ghiaioso e sabbioso (serir o reg in Africa,
gibber in Australia e saï in Asia centrale) oppure con sabbie fini
e dune (erg). Questi biomi sono presenti nelle regioni tropicali,
caratterizzate da accentuata aridità, vegetazione ridotta o
assente, mancanza di corsi d'acqua perenni, tendenza alla
siccità; il clima a cui si associano è il clima desertico caldo
(secondo la classificazione dei climi di Köppen).
Sahara occidentale, deserto marocchino (erg).
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Corso di Geografia Fisica per SAGE (Prof. M. Schiattarella)

DISPENSA 1 – BIOMI/1: Tipologie di deserti

I differenti tipi di deserto sono accomunati dall’essere biomi nei quali le precipitazioni possono

mancare anche per anni e con impianto vegetazionale scarso o assente. Si distinguono le due

tipologie principali del deserto caldo e deserto freddo , oltre a quella del " deserto polare ",

rappresentato dalle zone ricoperte di ghiaccio dell'Artide e dell'Antartide (calotte glaciali).

Distribuzione mondiale dei deserti (in giallo), orlati dalle steppe (in marrone).

Deserto caldo

Il deserto caldo è un bioma a clima costantemente caldo,

pressoché privo di vegetazione. Può essere roccioso, con suolo

costituito da pietre o grossi ciottoli, chiamato con la parola

araba di hammada , ghiaioso e sabbioso ( serir o reg in Africa,

gibber in Australia e saï in Asia centrale) oppure con sabbie fini

e dune ( erg ). Questi biomi sono presenti nelle regioni tropicali,

caratterizzate da accentuata aridità, vegetazione ridotta o

assente, mancanza di corsi d'acqua perenni, tendenza alla

siccità; il clima a cui si associano è il clima desertico caldo

(secondo la classificazione dei climi di Köppen).

Sahara occidentale, deserto marocchino ( erg ).

Hammada in Marocco.

Deserto caldo di tipo reg.

Deserto freddo di Katpana (Pakistan).

Deserto polare

Il deserto polare (deserto bianco) è presente nelle regioni settentrionali e meridionali a margine

dei continenti boreali e australi (Groenlandia, Artide e Antartide), caratterizzate da freddo intenso

e perenni distese di neve e ghiaccio; il clima a cui si associa tale ambiente è il clima glaciale

(secondo la classificazione dei climi di Köppen).

Deserto polare del Tavolato di Ross (piattaforma glaciale).

Corso di Geografia Fisica per SAGE (Prof. M. Schiattarella)

DISPENSA 2 – BIOMI/

Si riportano di seguito le carte di distribuzione a scala mondiale dei differenti biomi.

Fig. 1 - Schema generale della distribuzione mondiale dei biomi.

Fig. 2 - Distribuzione dei principali biomi in funzione della latitudine e altitudine.

Fig. 5 - Distribuzione delle savane.

Fig. 6 - Distribuzione delle praterie , savane e macchie temperate.

Fig. 7 - Distribuzione delle foreste di tipo taiga.

Fig. 8 - Distribuzione della tundra.

© 2010 Franco Lucisano Editore • Scienze integrate

Scienze integrate

Unità 8

L’atmosfera e il clima

Classificazione dei climi: i biomi 2

B) Climi aridi I climi aridi sono caratterizzati da una notevole scarsità delle precipitazioni, che non consente lo sviluppo di vege- tazione o permette solo la crescita di specie vegetali xerofile , ossia adatta- te alla siccità, le foglie infatti, sono so- stituite da spine che evitano la disper- sione d’acqua con la traspirazione e sono, in genere, piante grasse e piante con radici lunghe. La fauna è scarsa e costituita da specie resistenti alla carenza di acqua: rettili, piccoli roditori, ragni, scorpioni, cammelli e dromedari. Possiamo distinguere un clima pre- desertico , nel quale è ancora presen- te qua e là la vegetazione descritta, che costituisce la steppa, e un clima desertico , che comprende i deserti caldi e i deserti freddi, entrambi carat- terizzati da estrema siccità.

sinico (monsonico cinese), il clima mediterraneo e il clima temperato fresco.

D) Climi microtermici Sono caratterizzati da lunghi perio- di freddi, con temperatura media del mese più freddo inferiore ai 2 °C (si ar- riva al congelamento del suolo) e tem- peratura del mese più caldo superiore a 10 °C. Le precipitazioni sono mode- ste (300-1000 mm annui). Si distinguono due tipi: il clima fred- do a estate calda caratteristico delle foreste decidue e il clima freddo a in- verno prolungato tipico delle conifere, piante sempreverdi.

E) Climi nivali Oltre i circoli polari i climi microtermici passano nei climi nivali , nei quali la temperatura media del mese più caldo rimane inferiore a 10 °C. Le escursioni termiche annue sono elevate, mentre non vi è differenza netta di temperatu- ra tra il giorno e la notte. Le precipita- zioni sono scarse e di carattere nevoso. Il suolo è costantemente gelato e solo gli strati più superficiali si sgelano d’estate. Gli strati più profondi restano

gelati permanentemente e vengono chiamati perciò “permafrost” (frost si- gnifica gelo). Possiamo distinguere il clima subpolare , caratterizzato dalla presenza della tundra, una vegetazio- ne priva di alberi e costituita da erbe, muschi e licheni, e il clima polare o del gelo perenne , costantemente ri- coperto da ghiacci. La vegetazione è assente e la fauna è costituita da carni- vori come orsi bianchi, foche, trichechi, elefanti marini; caratteristici dell’Antar- tide sono i pinguini. I climi nivali si riscontrano anche sulle vette delle montagne, oltre il li- mite delle nevi perenni. A ogni latitu- dine, infatti, le montagne presentano temperature medie sempre più basse quanto più si sale in alto. Esiste perciò un’altitudine alla quale la temperatura si mantiene costantemente al di sot- to di 0 °C, consentendo la persistenza delle nevi. Ovviamente, quanto più si è vicini all’Equatore e tanto più in alto occorrerà andare per trovare le nevi perenni: alle nostre latitudini il limite delle nevi perenni sulle Alpi è a circa 3000 m, mentre all’Equatore, sul Kilimangiaro, questo limite sale a 5000 m.

Il deserto.

C) Climi mesotermici Sono i climi temperati, caratterizzati da temperature invernali non troppo rigide e precipitazioni non abbondan- ti. La temperatura media del mese più freddo è sempre superiore a -3 °C (temperatura al di sotto della quale il suolo rimane gelato in permanenza), in genere tra 2 e 15 °C. Le precipitazioni, non abbondanti, consentono comunque lo sviluppo della vegetazione. La neve è presente solo sulle montagne. Si distinguono tre tipi di climi mesotermici: il clima

Uno scorcio della macchia mediterranea (sopra) e la steppa (sotto). Sotto, a destra, un ghiacciaio in Alaska.

Classificazione dei climi di Köppen (^1)

Classificazione dei climi di Köppen

Mappa della classificazione Köppen

La classificazione dei climi di Köppen è la più usata tra le classificazioni climatiche a scopi geografici. Venne proposta per la prima volta nel 1918 da Wladimir Köppen. Fu poi perfezionata più volte, sino alla sua edizione definiva del

  1. Il sistema di Köppen è in gran parte empirico; ciò vuol dire che ciascun clima viene definito in base a dei valori prestabiliti di temperatura e di precipitazioni, calcolati conformemente alle medie annue o di singoli mesi. In tale classificazione non si tiene conto delle cause del clima in termini di pressione e di fasce di venti, di masse d'aria, di fronti o di perturbazioni. È possibile invece assegnare una certa località ad un particolare sottogruppo climatico soltanto sulla base dei dati locali di temperatura e di precipitazioni purché, naturalmente, il periodo di osservazione sia abbastanza lungo da fornire delle medie significative.

Un sistema climatico su questi principi ha un grande vantaggio; le aree coperte da ciascun tipo di clima possono essere identificate per grandi regioni del globo.

Suddivisione

Gruppi principali

Sei gruppi principali sono contraddistinti da lettere maiuscole. I gruppi A , C e D hanno calore e precipitazioni sufficienti da permettere la crescita di alberi d'alto fusto (vegetazione forestale e boschiva).

  • A Climi tropicali umidi : La temperatura media di tutti i mesi è superiore a 18 °C. Questi climi non hanno una stagione invernale. Le precipitazioni annue sono abbondanti e superano l'evaporazione annua. Occupano quasi tutte le aree emerse comprese tra i 15° - 20° di latitudine N e i 15° - 20° di latitudine S. Il sole è alto nel cielo ogni giorno dell'anno e anche la lunghezza delle giornate non varia in modo significativo da una stagione all'altra.
  • B Climi aridi : Sono gli unici ad essere determinati, oltre che dalle temperature, anche dai valori di precipitazione. L'evaporazione potenziale supera in media le precipitazioni nel corso di tutto l'anno. Non c'è eccedenza idrica, per cui nelle zone dei climi B non prendono origine corsi d'acqua a carattere permanente. Si estendono su circa il 30% delle terre emerse, un'area più vasta di quelle delle altre zone climatiche. Sono generalmente il risultato della mancanza di sollevamento d'aria piuttosto che dell'assenza d'acqua. Le maggiori estensioni aride si trovano alle latitudini subtropicali.
  • C Climi temperati delle medie latitudini : Il mese più freddo ha una temperatura media inferiore a 18 °C ma superiore a -3 °C; almeno un mese ha una temperatura media superiore a 10 °C. Pertanto i climi C hanno sia una stagione estiva che una invernale.
  • D Climi freddi delle medie latitudini : Il mese più freddo ha una temperatura inferiore a -3 °C. La temperatura media del mese più caldo è superiore a 10 °C; la corrispondente isoterma coincide approssimativamente con il limite polare della foresta.

Classificazione dei climi di Köppen (^3)

Bibliografia

  • Strahler A.N. Geografia fisica , Piccin, 1993

Altri progetti

  • Wikimedia Commons contiene file multimediali: http://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Climate maps

Fonti e autori delle voci (^4)

Fonti e autori delle voci

Classificazione dei climi di Köppen Fonte: : http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=46930093 Autori: : Andrea Coppola, Bramfab, Capt yossarian, Carnby, Dani4P, Elvezio, Etrusko25, Eumolpa, Giancarlo Rossi, Mattia Luigi Nappi, Medio88, Parinig, Phantomas, Ptah, Sandrobt, Zavijavah, 10 Modifiche anonime

Fonti, licenze e autori delle immagini

File:Classificazione climatica mondiale secondo il sistema Köppen–Geiger.png Fonte: : http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Classificazione_climatica_mondiale_secondo_il_sistema_Köppen–Geiger.png Licenza : Creative Commons Attribution 3.0 Autori: : utente:Yiyi Immagine:Commons-logo.svg Fonte: : http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Commons-logo.svg Licenza : logo Autori: : SVG version was created by User:Grunt and cleaned up by 3247, based on the earlier PNG version, created by Reidab.

Licenza

Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported //creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/

Dimenticavo: nella descrizione delle caratteristiche climatiche si fa riferimento al bilancio idrologico inteso come differenza tra la

quantità di pioggia caduta in un dato periodo di tempo e la quantità di acqua che abbandona il suolo in seguito a fenomeni di

evaporazione o di evapotraspirazione. In genere nel suo calcolo occorre tener conto anche della quantità ci acqua che viene persa a

causa del ruscellamento e dell’infiltrazione, oltre che quella che viene prelevata dall’uomo, ma non ci complichiamo troppo la vita.

Gruppi climatici Tipi climatici Codice Associazione vegetale Caratteristiche climatiche

A

Equatoriale

umido

Megatermico

Equatoriale Af Foresta tropicale pluviale Caldo per tutto l’anno, escursione termica annua minima, bilancio idrologico attivo, Monsonico Am Giungla elevata evaporazione e precipitazioni

Subequatoriale Aw Savana, foresta a galleria

Escursione termica annua appena sensibile. Piogge concentrate nel periodo dei solstizi

B

Arido

Arido caldo BWh

Deserto caldo con piante xerofite

Escursione termica annua limitata, escursione termica giornaliera accentuata, bilancio idrologico fortemente negativo

Semiarido caldo BSh

Steppa predesertica con piante xerofite

Simili al precedente ma meno accentuate

Arido freddo BSk

Deserto freddo con piante xerofite

Estati calde, inverni freddi, escursione termica annua elevata

C

Temperato

caldo

Mesotermico

Sinico Cwa

Piante sempreverdi

latifoglie

Estati calde, inverni freschi, bilancio idrologico positivo. Piogge concentrate in estate, inverni secchi

Mediterraneo Csa Macchia mediterranea

Estate calda, inverni tiepidi, bilancio idrologico negativo. Piogge concentrate in inverno, estati secche

Temperato fresco Cfb

Brughiera, prati, boschi di latifoglie

Estati tiepide, inverni freschi. Bilancio idrologico molto positivo. Piogge abbondanti tutto l’anno

D

Temperato

freddo

Microtermico

Continentale umido

Dfb Foresta di latifoglie (^) Estati tiepide, inverni freddi,bilancio

idrologico positivo,con piovosità ben Continentale distribuita ma prevalentemente estiva subartico

Dfc Foresta di conifere

E

Nivale

Subpolare ET Tundra (^) Estati brevi, inverni molto freddi, bilancio

Polare EF Assenza di vegetazione^ idrologico negativo.

COME STUDIARE I CLIMI: LA COSTRUZIONE DI UN CLIMATOGRAMMA

Per meglio studiare i climi e, soprattutto, per avere la possibilità di confrontare tra loro le situazioni climatiche di zone diverse, è stato introdotto l’uso dei Diagrammi del clima ( climatogrammi). essi sono costituiti da un sistema di assi cartesiani in cui, sull’asse delle ascisse vengono riportati i mesi dell’anno, sull’asse delle ordinate di destra vengono riportati i valori delle precipitazioni, mentre su quello di sinistra vengono riportati i valori delle temperature. Di

conseguenza l’andamento delle temperature viene rappresentato da una linea, mentre l’andamento delle precipitazioni è

rappresentato da un istogramma. Il diagramma che si ottiene sarà di questo tipo:

Di seguito sono riportati i climatogrammi tipici di alcune località del mondo. In ognuno di essi è indicato il codice climatico corrispondente nella classificazione di Koppen, la temperatura media annua, la piovosità totale annua e la distribuzione mensile dei parametri climatici.

E in Italia come stiamo messi? La figura che segue illustra i climatogrammi relativi ad alcune città italiane. Anche se non

sono molto marcate, le differenze esistono!!