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Sono dispense per l'esame di geografia
Typology: Exercises
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© 2010 Franco Lucisano Editore • Scienze integrate
Classificazione dei climi: i biomi 2
B) Climi aridi I climi aridi sono caratterizzati da una notevole scarsità delle precipitazioni, che non consente lo sviluppo di vege- tazione o permette solo la crescita di specie vegetali xerofile , ossia adatta- te alla siccità, le foglie infatti, sono so- stituite da spine che evitano la disper- sione d’acqua con la traspirazione e sono, in genere, piante grasse e piante con radici lunghe. La fauna è scarsa e costituita da specie resistenti alla carenza di acqua: rettili, piccoli roditori, ragni, scorpioni, cammelli e dromedari. Possiamo distinguere un clima pre- desertico , nel quale è ancora presen- te qua e là la vegetazione descritta, che costituisce la steppa, e un clima desertico , che comprende i deserti caldi e i deserti freddi, entrambi carat- terizzati da estrema siccità.
sinico (monsonico cinese), il clima mediterraneo e il clima temperato fresco.
D) Climi microtermici Sono caratterizzati da lunghi perio- di freddi, con temperatura media del mese più freddo inferiore ai 2 °C (si ar- riva al congelamento del suolo) e tem- peratura del mese più caldo superiore a 10 °C. Le precipitazioni sono mode- ste (300-1000 mm annui). Si distinguono due tipi: il clima fred- do a estate calda caratteristico delle foreste decidue e il clima freddo a in- verno prolungato tipico delle conifere, piante sempreverdi.
E) Climi nivali Oltre i circoli polari i climi microtermici passano nei climi nivali , nei quali la temperatura media del mese più caldo rimane inferiore a 10 °C. Le escursioni termiche annue sono elevate, mentre non vi è differenza netta di temperatu- ra tra il giorno e la notte. Le precipita- zioni sono scarse e di carattere nevoso. Il suolo è costantemente gelato e solo gli strati più superficiali si sgelano d’estate. Gli strati più profondi restano
gelati permanentemente e vengono chiamati perciò “permafrost” (frost si- gnifica gelo). Possiamo distinguere il clima subpolare , caratterizzato dalla presenza della tundra, una vegetazio- ne priva di alberi e costituita da erbe, muschi e licheni, e il clima polare o del gelo perenne , costantemente ri- coperto da ghiacci. La vegetazione è assente e la fauna è costituita da carni- vori come orsi bianchi, foche, trichechi, elefanti marini; caratteristici dell’Antar- tide sono i pinguini. I climi nivali si riscontrano anche sulle vette delle montagne, oltre il li- mite delle nevi perenni. A ogni latitu- dine, infatti, le montagne presentano temperature medie sempre più basse quanto più si sale in alto. Esiste perciò un’altitudine alla quale la temperatura si mantiene costantemente al di sot- to di 0 °C, consentendo la persistenza delle nevi. Ovviamente, quanto più si è vicini all’Equatore e tanto più in alto occorrerà andare per trovare le nevi perenni: alle nostre latitudini il limite delle nevi perenni sulle Alpi è a circa 3000 m, mentre all’Equatore, sul Kilimangiaro, questo limite sale a 5000 m.
Il deserto.
C) Climi mesotermici Sono i climi temperati, caratterizzati da temperature invernali non troppo rigide e precipitazioni non abbondan- ti. La temperatura media del mese più freddo è sempre superiore a -3 °C (temperatura al di sotto della quale il suolo rimane gelato in permanenza), in genere tra 2 e 15 °C. Le precipitazioni, non abbondanti, consentono comunque lo sviluppo della vegetazione. La neve è presente solo sulle montagne. Si distinguono tre tipi di climi mesotermici: il clima
Uno scorcio della macchia mediterranea (sopra) e la steppa (sotto). Sotto, a destra, un ghiacciaio in Alaska.
Classificazione dei climi di Köppen (^1)
Mappa della classificazione Köppen
La classificazione dei climi di Köppen è la più usata tra le classificazioni climatiche a scopi geografici. Venne proposta per la prima volta nel 1918 da Wladimir Köppen. Fu poi perfezionata più volte, sino alla sua edizione definiva del
Un sistema climatico su questi principi ha un grande vantaggio; le aree coperte da ciascun tipo di clima possono essere identificate per grandi regioni del globo.
Sei gruppi principali sono contraddistinti da lettere maiuscole. I gruppi A , C e D hanno calore e precipitazioni sufficienti da permettere la crescita di alberi d'alto fusto (vegetazione forestale e boschiva).
Classificazione dei climi di Köppen (^3)
Fonti e autori delle voci (^4)
Classificazione dei climi di Köppen Fonte: : http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=46930093 Autori: : Andrea Coppola, Bramfab, Capt yossarian, Carnby, Dani4P, Elvezio, Etrusko25, Eumolpa, Giancarlo Rossi, Mattia Luigi Nappi, Medio88, Parinig, Phantomas, Ptah, Sandrobt, Zavijavah, 10 Modifiche anonime
File:Classificazione climatica mondiale secondo il sistema Köppen–Geiger.png Fonte: : http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Classificazione_climatica_mondiale_secondo_il_sistema_Köppen–Geiger.png Licenza : Creative Commons Attribution 3.0 Autori: : utente:Yiyi Immagine:Commons-logo.svg Fonte: : http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Commons-logo.svg Licenza : logo Autori: : SVG version was created by User:Grunt and cleaned up by 3247, based on the earlier PNG version, created by Reidab.
Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported //creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/
Dimenticavo: nella descrizione delle caratteristiche climatiche si fa riferimento al bilancio idrologico inteso come differenza tra la
quantità di pioggia caduta in un dato periodo di tempo e la quantità di acqua che abbandona il suolo in seguito a fenomeni di
evaporazione o di evapotraspirazione. In genere nel suo calcolo occorre tener conto anche della quantità ci acqua che viene persa a
causa del ruscellamento e dell’infiltrazione, oltre che quella che viene prelevata dall’uomo, ma non ci complichiamo troppo la vita.
Equatoriale Af Foresta tropicale pluviale Caldo per tutto l’anno, escursione termica annua minima, bilancio idrologico attivo, Monsonico Am Giungla elevata evaporazione e precipitazioni
Subequatoriale Aw Savana, foresta a galleria
Escursione termica annua appena sensibile. Piogge concentrate nel periodo dei solstizi
Arido caldo BWh
Deserto caldo con piante xerofite
Escursione termica annua limitata, escursione termica giornaliera accentuata, bilancio idrologico fortemente negativo
Semiarido caldo BSh
Steppa predesertica con piante xerofite
Simili al precedente ma meno accentuate
Arido freddo BSk
Deserto freddo con piante xerofite
Estati calde, inverni freddi, escursione termica annua elevata
Sinico Cwa
Piante sempreverdi
latifoglie
Estati calde, inverni freschi, bilancio idrologico positivo. Piogge concentrate in estate, inverni secchi
Mediterraneo Csa Macchia mediterranea
Estate calda, inverni tiepidi, bilancio idrologico negativo. Piogge concentrate in inverno, estati secche
Temperato fresco Cfb
Brughiera, prati, boschi di latifoglie
Estati tiepide, inverni freschi. Bilancio idrologico molto positivo. Piogge abbondanti tutto l’anno
Continentale umido
Dfb Foresta di latifoglie (^) Estati tiepide, inverni freddi,bilancio
idrologico positivo,con piovosità ben Continentale distribuita ma prevalentemente estiva subartico
Dfc Foresta di conifere
Subpolare ET Tundra (^) Estati brevi, inverni molto freddi, bilancio
Polare EF Assenza di vegetazione^ idrologico negativo.
Per meglio studiare i climi e, soprattutto, per avere la possibilità di confrontare tra loro le situazioni climatiche di zone diverse, è stato introdotto l’uso dei Diagrammi del clima ( climatogrammi). essi sono costituiti da un sistema di assi cartesiani in cui, sull’asse delle ascisse vengono riportati i mesi dell’anno, sull’asse delle ordinate di destra vengono riportati i valori delle precipitazioni, mentre su quello di sinistra vengono riportati i valori delle temperature. Di
conseguenza l’andamento delle temperature viene rappresentato da una linea, mentre l’andamento delle precipitazioni è
rappresentato da un istogramma. Il diagramma che si ottiene sarà di questo tipo:
Di seguito sono riportati i climatogrammi tipici di alcune località del mondo. In ognuno di essi è indicato il codice climatico corrispondente nella classificazione di Koppen, la temperatura media annua, la piovosità totale annua e la distribuzione mensile dei parametri climatici.
E in Italia come stiamo messi? La figura che segue illustra i climatogrammi relativi ad alcune città italiane. Anche se non
sono molto marcate, le differenze esistono!!